Il flebile suono del futuro ‑ che scivola su quella mano in parte all’orecchio ‑ nel silenzio all’apparenza immoto della stanza, richiama l’attenzione dello spettatore. I teleri che coprivano le pareti della sala dell’albergo della scuola (oggi conservate in una ricostruzione parziale alle Gallerie dell’Accademia), precipitavano in direzione della tela del sogno, che inequivocabilmente funge da intenso elemento di collegamento tra la storia reale dei viaggi di Orsola e la seconda sezione dedicata al dramma, al martirio e al funerale. Il telaio pressoché quadrato dell’opera, forse così concepito perché già “scatola del sogno”, è frutto di un’attenta geometria che scandisce tutti gli spazi della scena
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Quasi un gioco. Riconosciamo gli autoritratti delle pittrici che furono profonde interpreti del proprio tempo? Nel filmato di Gygist ne scorrono sessantasette perchè la prima opera è di Guercino, che ritrae una donna che dipinge. Cliccate sul video per fermarlo. E leggete la didascalia qui sotto. Il percorso è molto bello, ma impervio
Chris Mars (1961) è un pittore e musicista americano. È stato il batterista della band alternativa-rock di Minneapolis the Replacements dal 1979 al 1990, poi si è unito al supergruppo informale Golden Smog prima di iniziare una carriera da solista.
Il primo album solista di Mars, Horseshoes and Hand Grenades (1992), fu una rivelazione per fan e critici abituati al suo ruolo piuttosto limitato nei Replacements. Ha scritto tutte le tracce e suonato batteria, chitarra e tastiere oltre a occuparsi di tutte le voci principali e di supporto. Fondamentale, a partire da quegli anni, fu l'impegno pittorico.
Le sue opere sono caratterizzate da paesaggi da incubo e da figure grottesche e distorte. Trae ispirazione dalla lotta del fratello maggiore con la schizofrenia. A lui generalmente piace usare colori ad olio o pastelli. Ha creato un film di animazione di 13 minuti, intitolato The Severed Stream
Un curioso studio tenta di ordinare i linguaggi estetici in quattro generi fondamentali, corrispondenti ai tipi psicologici teorizzati da Jung. I diversi modi di vedere il mondo troverebbero riscontro in equivalenti modi di rappresentarlo attraverso il vario utilizzo degli elementi formali
Il “vandalo” Poussin lasciò la sua firma sulla Cacciata di Eliodoro di Raffaello Sanzio. Gli studi legati ai graffiti rupestri e ai santuari dimostrano che l'atto dell'incisione è un segno di fusione tra l'individuo e la divinità. un traccia che rende immortale il ricordo della permanenza individuale in aree altamente sacralizzate. Le indagini compiute in luoghi di culto antichi testimoniano la quantità di incisioni praticate da fedeli nei santuari in cui la vicinanza con l'Eterno fosse percepita con maggior intensità
Ciò che risulta basilare, nell'impressionismo, non è il rilevamento fotografico della realtà, ma una percezione e una rappresentazione emozionali, selettive, amplificanti, che tendono a privilegiare certe aree di osservazione, a potenziare il rapporto luce ed ombra, ad incrementare la vibrazione cromatica, il senso di calore o di freddo. Una sintesi cromatica che muove intensi ricordi sensoriali nello spettatore
Derain e compagni ambivano al riscatto del colore dalla forma. Mentre il colore ci attrae immediatamente perchè spiazza la consuetudine percettiva, la mente reagisce poi con un senso di disagio, che può essere superato dalla comprensione storica del fenomeno e apprezzato. Oggi la neuroestetica dimostra che il cervello non è in grado di percepire il dato cromatico prescindendo dal confronto tra superfici adiacenti