Il restauro delle opere del pittore valsabbino rivela ogni volta peculiarità sorprendenti. Scopriamo ad esempio che l’artista ricorreva a mille “trucchi” per ridurre al minimo il colore utilizzato. Per non dire dei supporti: arrivava a dipingere i suoi paesaggi straordinari sulla tela cerata o su fodere di materassi
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E’ in queste sale che, sulla parete di fronte all’ingresso, Giulio Greppi realizzò a tempera, nel 1937, la grande lunetta riportante le caricature dei personaggi della bohème bresciana. Al centro del locale si trovava invece un vasto salone dove erano collocati il bancone e una credenza ottocentesca, mentre in cantina era conservata una notevole collezione di vini; infine, la saletta di destra ospitava il grande fuoco
Era attratto dal paesaggio e studiò i paesisti lombardi, ma senza idealizzare la natura. Nelle sue opere si vede, infatti, come la preoccupazione di una raffigurazione realistica del soggetto sia dominante e come la resa vada addirittura oltre le aspettative. La natura dipinta da Fiessi è veramente se stessa: è piena di personalità e domina lo sguardo dell’artista
Artista di notevole levatura tecnica, ha affrontato la ricerca artistica come un arricchimento della propria personalità e non come una professione. Di famiglia agiata, il pittore non si trovò nelle condizioni di vendere le proprie opere, che risultano particolarmente rare e apprezzate dal mercato. La collezione resta ancora amorevolmente custodita dai discendenti