Gli specchi di Baj. “Certamente” scriveva nel lontano 1960 il poeta e critico d’arte francese André Pieyre de Mandiargues “si sarebbe già dovuto pensare a meglio utilizzare lo specchio tra gli innumerevoli materiali impiegati nell’arte moderna, tanto più che gli antichi specchi di Venezia avevano già mostrato, dietro le loro figurine incise, profondità pallide e insondabili. Spettava quindi a un italiano di constatarne e utilizzarne la scoperta.
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Quando Fontana disegnava sulle mie tovaglie
Uno dei protagonisti dell'arte contemporanea italiana spara a zero, in questa intervista, sulla mostra veneziana - la Biennale, afferma, non ha più niente a che fare con le arti plastiche e figurative, che sono arti della contemplazione e del silenzio, ma piuttosto col desiderio di creare un evento di traduzione mediatica di cui parlino tutti, e passata l'eccitazione iniziale, non interessa più a nessuno.