Maurizio Bernardelli Curuz: "Caravaggio punta al massimo risultato. Non deve seguire un protocollo accademico. Non deve documentare nulla, del processo creativo. Vuole raggiungere un risultato che crei ammirazione sconcerto. Quindi utilizza tutto ciò che possa consentirgli di raggiungere il risultato migliore. Disegni, lacerti di tele, sagome, cartoni, mascherine, ombre, sigilli impressi sull'imprimitura, piccoli calchi, dita, vernici, pennelli grandi e pennelli da miniatore. Oggi ragioniamo per protocolli sempre più assillanti. Per schemi. E sembra spiacerci che Caravaggio abbia disegnato, usato stencil e ombre. Vorremmo che avesse fatto immagini gigantesche in pochi secondi, utilizzando il solo pennello. Perchè lo mitizziamo. Le ombre le utilizzavano gli antichi. Plinio il Vecchio dice..."
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La mère du Caravage, Lucia, après avoir pris l’avis de son père, Gian Giacomo, décida entre 1583 et 1584 de faire suivre une formation artistique très onéreuse à Michelangelo Merisi qui avait alors treize ans, non pas en tant que simple apprenti mais comme élève. La période de formation de quatre ans devait durer jusqu’en 1588. Peterzano accueillit l’élève chez lui, dans la paroisse milanaise de San Giorgio al Pozzo Bianco, à la Porta Orientale