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Posts tagged as “Giuditta e Oloferne”

Che splendore! Restaurata la Giuditta di Lavinia Fontana. La gioia femminile della vendetta simbolica

Restituito alla raffinatezza dei valori cromatici originari dopo un complesso e delicato restauro, il dipinto di Lavinia Fontana Giuditta con la testa di Oloferne torna ad essere visibile dal 5 al 12 aprile 2023 presso il Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini di Bologna, in anteprima alla grande mostra personale Lavinia Fontana: Trailblazer, Rule Breaker che la National Gallery of Ireland di Dublino dedicherà alla celebre artista bolognese dal 6 maggio al 27 agosto 2023.

Caravaggio. Chi si muove dietro la tenda di Giuditta e Oloferne? Nuove figure. Ecco com’era, il quadro, quando fu impostato

L'artista aveva la necessità di agire in un ambito fortemente narrativo, configurando, negli strati più profondi il "prima" e il "dopo". Il volto crudele del generale nemico, una seconda testa sul braccio della donna. Un'ancella giovane. Un gruppo di personaggi attorno al tavolo imbandito per la festa al condottiero. Una figura con barba. La quinta architettonica

Emozioni tattili: Giuditta e Oloferne del Caravaggio. I polpastrelli raccontano

Realizzata dallo studio di architettura Architalab di Roma e testata da Rosella Frittelli, in rappresentanza dell’UICI, la tavola tattile di 66x66 cm rappresenta il dipinto Giuditta e Oloferne tramite una restituzione tridimensionale ottenuta a partire da una foto. Il quadro tattile restituisce, attraverso le diverse profondità presenti, informazioni iconografiche precise dei diversi elementi e personaggi che animano la composizione.

Il toro eccitato, la vedova astinente e il mastino. Figure nascoste emergono anche da Giuditta e Oloferne del Caravaggio

L'individuazione di nuovi materiali iconici, portati alla luce dal nostro gruppo di ricerca, consente di affermare che Caravaggio concepì la scena come atto finale dell'uccisione di un toro, al termine di un rituale di morte, paragonabile a una tauromachia. Il toro è il possente Oloferne che, a causa del desiderio sessuale imperioso e della violenza che caratterizza i capi degli eserciti invasori, finisce per essere preda della sua stessa preda, Giuditta, che qui è concepita da Caravaggio come un matador, che finisce la bestia con la spada, recidendole la testa.

Fede Galizia (1578–1630), l'agguerrita pittrice con la spada. La galleria delle opere

E'soprattutto considerata, con Caravaggio e Panfilo Nuvolone, anch'egli pittore milanese, tra i fondatori del genere della natura morta autonoma, come soggetto non inserito in altre composizioni. I suoi still life sono caratterizzati generalmente da eleganti alzate - centrotavola - con frutta, resa con straordinario realismo e morbidezza. Questa specializzazione, incentivata dalla diffusione del nuovo modello iconografico, la portò a lavorare molto in questa direzione. Tra le 63 opere inserite nel suo catalogo generale, ben 44 sono nature morte. Fede Galizia preferì la pittura al matrimonio, dal quale sarebbe stata certamente allontanata dall'attività, e rimase pertanto nubile