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Posts tagged as “gualtiero marchesi”

Nel cosmo vorticoso

Hsiao Chin - autore, lo si ricorderà, de “Le sette pennellate”, opera che illustra quello che è forse il più noto dei miei menù (vedi “Stile” 51) - è tra i pochi grandi maestri contemporanei ad esser riuscito a coniugare in limpida sintesi avanguardia e tradizione, cultura orientale e cultura occidentale, libertà creativa e fedeltà alla filosofia

Gualtiero Marchesi, un cubo di pasta per Piero Manzoni

Il piatto che vedete in questa pagina è un affettuoso omaggio a Piero Manzoni, uno dei grandi protagonisti del panorama artistico del secondo Novecento e carissimo, compianto amico.
Mi sono ispirato ad una scultura di Piero - un parallelepipedo di materiale pressato e compattato, poggiato su un piedestallo - per “costruire” un cubo di pasta mista.
Una volta fatta raffreddare, la pasta è servita in un piatto fondo nero (il “mio” piedestallo). A questo punto, vi si versa sopra una crema di fagioli: il tutto si scioglie entro il contenitore, assume una nuova dimensione, rivela insomma la sua anima.
L’immagine ultima e definitiva della creazione comprende la pancetta rosolata, sparpagliata sulla liquescente superficie.

Gualtiero Marchesi – Estetica della pasta

ART FOOD di Gualtiero Marchesi, una rubrica nata con Stile Arye. " L'opera da me ideata questa volta parte da una semplice constatazione: la pasta è di suo - nelle proprie infinite varianti - scultura. Una serie di bellissime sculture, nella levigatezza delle superfici, nel chiarore dorato emanante dalla materia, nella labirintica bulinatura delle pareti, nelle spirali turbinose delle forme più ardite in cui l’hanno voluta coniugare". Nel filmato, come nasce il risotto con la foglia d'oro

L’armonia degli opposti

ART FOOD di Gualtiero Marchesi. Il cibo si declina nei mirabili calligrammi di un alfabeto infinito. Infinito per forma, infinito per materia. La sua preparazione lo incasella nelle grandi famiglie del cotto e del crudo. Solo apparentemente stridenti: in realtà, armoniche. Come c’è armonia nella composizione, nell’adagiarsi sulla campitura nera del piatto tondo.
Perché la diversità è ricchezza, è gioia per gli occhi e per la gola.

L’apparente contrasto della materia

La creazione di questo mese - ragout di polpa di rane e coda di gamberi in salsa di crostacei al vino rosso - gioca sul contrasto della materia.
Da una parte, l’algida, assoluta levigatezza degli involucri - autentiche sculture, nel perfetto equilibrio volumetrico e formale - e la placida immobilità della salsa, sorta di occhio del ciclone, di quieto sole addormentato tra le concavità di un candido cielo personale; dall’altra, il sussultante palesarsi del contenuto, il lieto affastellamento di tocchetti deliziosi.

Forma e sostanza

Materia, consistenza. La variabilità, le mille sfaccettature delle cose, sia che le si sottoponga all’esame dello sguardo, trattandole quindi quali involucri esterni, sia che ci si avventuri nell’indagine dell’essenza più intima e molecolare.