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Posts tagged as “I rifiuti nell’arte”

Enrica Borghi. Modulare lo scarto. La mostra nell’ambito di Ravenna Mosaico

La selezione di installazioni parietali e pavimentali comprende alcune tra le opere più rappresentative del suo percorso quali Mandala o Muro, realizzate rispettivamente nel 2000 e nel 2005, ma destinate a trasformazioni continue: esse si caratterizzano infatti per una natura metamorfica che permette loro di crescere e adattarsi a qualsiasi condizione spaziale. Sono opere modulari, che richiamano motivi aniconici geometrizzanti di antica ascendenza, interpretati però mediante elementi prosaici come tappi in plastica, nastri segnaletici e scarti di origine industriale.

Le fotografie dell’immondizia dei personaggi celebri diventano arte. All’asta per 13mila euro l’una

All'incanto le immagini delle spazzature di Mick Jagger- la foto è stata acquistata per 13mila euro-, di Damien Hirst - 12.500 euro - Kate Mosse - 12mila euro - e Pierre Soulanges -12mila euro -. Le immagini furono scattate tra il 2008 e il 2013, nell'ambito di un preciso progetto ricognitivo: trasformare anche i rifiuti degli artisti - come la Merda d'artista di Piero Manzoni - in opere d'arte di valore

Rifiuti elettronici ritraggono i presidenti del G7. Chi è Joe Rush, lo scultore che abita in un elicottero

Da 35 anni è un protagonista del mondo underground londinese ed europeo. La sua poetica è basata sulla necessità di cambiamento e sul recupero eloquente dei rifiuti. Oggi con le sue sculture mutanti, commoventi e poetiche costruite con materiali di risulta, incarna ancora una volta, un movimento di Resistenza.

L’ultimo Rauschenberg e la poetica dei rifiuti e dello scarto

Gli scarti simpatici, i Gluts, l’ultima serie di opere di Robert Rauschenberg, che il maestro americano creava trasformando con poetica adesione gli oggetti abbandonati. A partire dal 1970, quando si trasferisce a Captiva Island, Rauschenberg si reca nella discarica di Fort Myers, a un’ora di macchina dalla sua casa, riempiendo interi camion di ferraglia (ventilatori, cruscotti, segnali stradali, ruote, marmitte, tubi, radiatori, cestelli di lavatrici, saracinesche e molto altro ancora), che pian piano trasforma negli assemblaggi poetici e spiritosi dei Gluts. Dimostra un’empatia quasi viscerale per lo scarto. “Gli oggetti abbandonati mi fanno simpatia, e così cerco di salvarne il più possibile”.

L'artista inglese Sowa costruisce isola con 100.000 bottiglie di plastica. Video

Una isola artificiale flottante è stata realizzata in Messico dall'artista inglese Richart "Rishi" Sowa. La sua prima isola fu distrutta da un uragano nel 2005; una nuova versione, Joyxee Island, è aperta per i tour dal 2008.
Essa sorge dalle acque di Isla Mujeres, l'isola delle donne, vicino a Cancun.
La nuova isola era inizialmente di 20 metri (66 piedi) di diametro, ma è stata ampliata e portata a 25 metri. Piante e mangrovie sono in crescita. L'isola di plastica contiene circa 100.000 bottiglie. Dispone di tre spiagge, una casa, due stagni, una cascata e un fiume alimentati da energia solare, una lavabiancheria a onda e pannelli solari. Volontari hanno aiutato l'artista nel progetto

Art is trash. La spazzatura diventa una tela da impressionare

Tra mura scrostate, grigi scorci dall'appeal discutibile ecco comparire fumettistici e grotteschi personaggi - pupazzi ripieni di spazzatura - che ravvivano la street londinese. E fin da subito è un successo. Mostri, mostriciattoli, improbabili cavalieri e ominidi ben poco attraenti animano ironiche vignette che hanno conquistato il cuore di turisti e degli abitanti della capitale inglese