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Posts tagged as “Il bacio nell’arte”

Chi inventò il bacio romantico? Quando? Un nuovo studio fa luce sulle origini delle labbra che sconvolgono

Due studiosi, Troels Pank Arbøll dell'Università di Copenaghen e Sophie Lund Rasmussen dell'Università di Oxford, hanno condotto una ricerca tra le più antiche testimonianze del bacio romantico-sessuale, sostenendo che la prima prova di questo comportamento non risale a 3500 anni fa, come si afferma, ma che la documentazione relativa al bacio romantico-sessuale ha radici ben più antiche. Non sarebbero stati quindi gli indiani a testimoniare, per primi, il bacio romantico lasciando intendere che questa consuetudine fosse nata in quei luoghi. Il bacio romantico - quando la diffusione di alcune malattie, risulta ben più antico come d dimostra il lavoro pubblicato ieri - 18 maggio 2023 - da Science

Il significato dei misteriosi simboli nei quadri di Klimt – I segni erotici

Qual era la funzione delle figure decorative poste da Klimt nei propri dipinti? Semplici decorazioni? Decorazioni-significanti? L'artista interpreta secondo la tradizione antropologica più profonda il passato per legarlo al presente. Introducendo nelle proprie opere,con notevole frequenza,elementi decorativo-simbolici con una specifica funzione evocativa. All'artista non interessa che l'osservatore decodifichi segno per segno. Ma poichè i simboli appartengono a un codice linguistico atavico essi hanno la funzione di rafforzare o indicare, subliminalmente, il significato di certe aree del quadro, sollecitando, come in un'opera aperta, l'automatismo del lavoro dell'inconscio. Oggi siamo in grado di comprendere che, nonostante l'attenzione decorativa, molto intensa nel maestro della secessione viennese, essi non sono forme pure inserite per aggiungere preziosità cromaatiche o formali all'opera, ma ad indirizzarne o a ad aumentare la forze del significato, attraverso l'antico linguaggio ieroglifico

Baci, storia di un capolavoro anni Venti. Da un Hayez-pop ai messaggi subliminali

Non c'è immagine più sognante e trasognata, più intensa, più legata a un'attività onirica che porta l'amore a diventare denso e peccaminoso, di quella posta sulla scatola originale dei Baci Perugina. Un capolavoro di sentimento e di erotismo, sia a livello di confezione che nella forma proibita del cioccolatino. Per questo i Baci sono un capolavoro assoluto nell'ambito di un'arte inconsapevolmente pop, pre-pop. L'immagine che Federico Seneca (Fano, 1891 – Casnate, 1976), pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti, offrì al pubblico nacque dall'estrapolazione e dalla rielaborazione de Il bacio di Hayez, che venne ridipinto senza pareti, contro un cielo serale, placido, dominato da una pace effusa e da un silenzio profondo

Gustav Klimt. Il significato delle sue allegorie

Qual era la funzione delle figure decorative poste da Klimt nei propri dipinti? Semplici decorazioni? Decorazioni-significanti? L'artista interpreta secondo la tradizione antropologica più profonda il passato per legarlo al presente. Introducendo nelle proprie opere,con notevole frequenza,elementi decorativo-simbolici con una specifica funzione evocativa. All'artista non interessa che l'osservatore decodifichi segno per segno. Ma poichè i simboli appartengono a un codice linguistico atavico essi hanno la funzione di rafforzare o indicare, subliminalmente, il significato di certe aree del quadro, sollecitando, come in un'opera aperta, l'automatismo del lavoro dell'inconscio. Oggi siamo in grado di comprendere che, nonostante l'attenzione decorativa, molto intensa nel maestro della secessione viennese, essi non sono forme pure inserite per aggiungere preziosità cromaatiche o formali all'opera, ma ad indirizzarne o a ad aumentare la forze del significato, attraverso l'antico linguaggio ieroglifico

Il Bacio di Hayez, un apostrofo tricolore fra le parole t’amo. Ché l’armata se ne va

Il Bacio di Hayez, icona risorgimentale ed emittente di significati sentimentali e patriottici. Osservando le quattro versioni è possibile leggere l’alleanza con la Francia e il nuovo corso del 1861. Proviamo allora a giocare con i colori

Bronzino – L’Allegoria di Venere svelata. Elena e Troia. L’Amore che porta al disastro irreparabile

Una nostra rilettura del dipinto porta a nuove conclusioni sul significato dell’opera. Essa riprende il tormento di Elena che vorrebbe far arretrare il tempo ed evitare l’amore per Paride che ha causato la guerra di Troia. Ma l’inesorabile Crono glielo impedisce

Il bacio sensuale di Carolus-Duran. Affascinante lui, bellissima la moglie. I suoi quadri splendidi

Una bacio tenero e sensuale. Sentimentale, intenso. Tra i grandi baci della storia dell'immagine va sicuramente annoverato lo scambio di effusioni dipinte, in cui, probabilmente, il pittore rappresenta sé e la giovane moglie. Charles Émile Auguste Durand, detto Carolus-Duran (Lilla, 4 luglio 1837 – Parigi, 17 febbraio 1917) aveva 31 anni quando dipinse quest'opera (1868), conservata oggi al museo di Belle arti di Lilla, in Francia. L'anno successivo con un ritratto a figura intera della moglie, ottenne un tale successo a Parigi, dove iniziò una carriera particolarmente ricca di successi. Il suo pensiero era che in pittura i massimi effetti debbano essere ottenuti con il minimo sforzo. Un concetto vicino a quello di Raffaello, che non ha mai mostrato segni di fatica nella realizzazione delle opere

Il bacio. E' un'istantanea o una foto in posa? I segreti di Doisneau, il Prévert della luce

Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert col quale condivise, fino alla sua morte, un’amicizia fraterna e qui presente con uno scatto -Prévert au guéridon- che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il suo fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta. L'appuntamento espositivo di Lecco

Max Klinger – Il pittore critico del maschilismo fu un cinico maschilista. Perché?

Il maestro tedesco affidò ad immagini visionarie la condanna dell’ipocrita moralismo della società borghese del suo tempo. Ma, nella vita l’uomo si comportò come i maschi che aveva violentemente censurato con la propria arte. Elsa era una donna forte, che dominò per certi aspetti la vita dell’artista, ma solo fino a quando, nel 1910, fece la sua comparsa la giovane domestica Geltrud Bock, di cui Klinger si innamorò perdutamente. Dopo aver lasciato Elsa, nel 1919, il maestro si unirà a lei in matrimonio. Un anno più tardi, Klinger morì, solo poche settimane dopo aver nominato Geltrud sua unica erede. L’infelice destino di Elsa Asenijeff troverà tragica conclusione con la follia e la morte in manicomio nel 1941, un finale che è una sorta di materializzazione delle più drammatiche invenzioni dell’artista.