Sciolto ogni velo di pudore, Gustav Klimt, che adorava le donne e che ha lasciato centinaia di disegni erotici di grande livello, affrontò il mito di Danae sciogliendo ogni reticenza.Lavorando all'interno di un quadrato, cioè nel formato perfetto che egli prediligeva, l'artista viennese inscrisse lo splendido corpo del personaggio mitologico, portato sulla linea del presente da ciò che rimane degli abito e da una calza di seta, scivolata dalla gamba, verso la caviglia
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Memmo di Filippuccio, suocero di Simone Martini, dipinse le delizie della vita nuziale in un affresco realizzato nella Camera del Podestà di San Gimignano. Due immagini, legate a sequenza, ci portano nell'intimità di una coppia del Trecento
Fragonard ritornando a Parigi capisce immediatamente che la sua pittura avrebbe dovuto essere diversa da quella imperante di soggetto storico e religioso, la sua pittura avrebbe dovuto essere più “leggera” e più accattivante; avrebbe dovuto avere tratti maliziosi e anche elegantemente provocanti. E fu proprio questa scelta innovativa che lo rende tra gli artisti maggiormente apprezzati anche dallo stesso sovrano, re Luigi XV
Il flebile suono del futuro ‑ che scivola su quella mano in parte all’orecchio ‑ nel silenzio all’apparenza immoto della stanza, richiama l’attenzione dello spettatore. I teleri che coprivano le pareti della sala dell’albergo della scuola (oggi conservate in una ricostruzione parziale alle Gallerie dell’Accademia), precipitavano in direzione della tela del sogno, che inequivocabilmente funge da intenso elemento di collegamento tra la storia reale dei viaggi di Orsola e la seconda sezione dedicata al dramma, al martirio e al funerale. Il telaio pressoché quadrato dell’opera, forse così concepito perché già “scatola del sogno”, è frutto di un’attenta geometria che scandisce tutti gli spazi della scena
Il recupero di un grande amore per gli animali, porta spesso a simpatici eccessi, che divertono molto gli amici donne-uomini degli animali stessi. Le bestiole ci riempiono di affetto e ci riportano a un luogo di pace tutto infantile, nel quale possiamo recuperare le energie che ci sono state sottratte dal rapporti interpersonali improntati alla conflittualità. Qualcosa certo c'è da fare per mutare gli orizzonti malati della quotidianità. Qualche valore di condivisione e di umana fraternità deve tornare a creare la fluidità che funziona prima sotto il profilo del sentimento condiviso del tempo e che si trasfonde poi all'economia virtuosa. divertiamoci, intanto, con cani e gatti. E facciamo un sorriso per i nuovi super-arredamenti di design per micetti, che giungono dal Giappone
Madame Récamier di David e di Gerard è la bellezza eterna del Neoclassicismo. Una nuova Dea dalle carni incorruttibili. Ma 150 anni dopo René Magritte racchiuse la splendida modella in una bara surrealista. Come dire che l’eterno, anche per le divine, è solo un enunciato. O meglio: un errore di prospettiva.L’opera, alla quale Magritte pose il titolo Perspective de Madame Récamier - Prospettiva di Madame Récamier -, venne realizzata nel 1951, un anno dopo un analogo intervento condotto sul quadro Il Balcone di Édouard Manet, nel quale appariva, tra gli altri, la pittrice Berthe Morisot, musa e cognata dell’artista.