Dipinge numerosi paesaggi montani d'elevata fruibilità, concentrandosi principalmente sugli aspetti della percezione visiva, raggiungendo grandi esiti di virtuosismo, soprattutto quando coglie i giochi mutevoli e gli accordi cromatici necessari per rendere, con vibrante verità, picchi rosati, zone d'ombra, prati innevati, che rappresentano, in potenza, un vero tranello per ogni pittore che non abbia una preparazione tecnica di grande livello. Specie la neve, infatti, si intride di valori atmosferici secondo regole che non sono facili da codificare e il suo bianco - inesistente - è composto non soltanto dai primari, ma da un'integrazione e sovrapposizione di centinaia di tinte.
Posts tagged as “La neve nell’arte”
Romantica o tormentosa, solare o cupa. La neve come rappresentazione dello stato d'animo. L'arte ha assecondato il senso del tempo, non solo meteorologico. I romantici preferirono le tormente, ma accettarono anche i paesaggi pittoreschi nei quali la natura si acquietava, dimostrando, nel pittoresco, il lato apollineo del sublime
Esponente di una cultura urbana, appartenente all'alta borghesia, Gustave Caillebotte predilesse l'analisi assidua del mondo parigino - i boulevard, le periferie verdi, i corsi d'acqua nei quali si praticava canottaggio, i giardini delimitati, ma spesso anche gli interni con figure, i ritratti, gli spazi delimitati - piuttosto che la natura aperta. Caillebotte è l'elemento di congiunzione tra la pittura moderna di Edouard Manet e la linea appartenente all'Impressionismo monetiano, (Monet, Pissarro, Sisley, Morisot e, parzialmente Renoir). Caillebotte pratica una sorta di bilinguismo: da un lato si esprime stilisticamente con l'accuratezza del realismo moderno, dall'altro con la pennellata sciolta degli impressionisti
Compì studi regolari frequentando, infine, il corso di architettura alla Scuola Tecnica di Vienna. Contemporaneamente ha iniziato e perfezionato la formazione pittorica. Frequentò gli ambienti artistici di Gustav Klimt e Egon Schiele, ma i soggetti principali dei suoi dipinti - dopo un periodo nel quale risentì dell'influenza dei due grandi artisti - erano le montagne che circondavano Kitzbuehel
Cerchi nel grano? Alieni in arrivo? Linee geometriche praticamente incomprensibili e indistinguibili da distanza ravvicinata, ma che assumono tutt'altra consistenza e ordine se viste dall'alto. Possiamo fin da subito escludere i Grigi abitanti dello spazio assoluto. Autore di queste creazioni, figlie di precisione, preparazione e passione, Simon Beck con la sua "Snow art".
Le sculture di ghiaccio divengono sempre più, nell'ambito di sofisticati ambienti montani, un apprezzato elemento di decoro. Più simile, per certi aspetti ai prodotti di design che ad opere espressive. Che certo non mancano, in altri settori del turismo invernale, specie laddove sia necessario creare un'aura incantata. I supporti tecnici certo non mancano ai Buonarroti del freddo. Ma lo scalpello che creava uno splendido bicchiere nel ghiaccio, nell'ambito della vecchia pubblicità di Brancamenta, è oggi meno usato.
Lo studio di tracciati, nei quali prevalgono i cerchi concentrici o le spirali di matrice preistorica consentono all'artista di produrre opere d'arte primordiali che possono essere percepite, in tutta la loro compiutezza, soltanto dal cielo o da una cima
Berthe Morisot, qui nel 1880, utilizza un medium lievissimo, come l'acquerello, rarissimamente usato nell'ambito impressionista, per giungere a un esito grafico di massima leggerezza e rarefazione della materia. Il dipinto ottenuto è certamente frutto di un confronto avviato dalla grande pittrice francese con i dipinti dei colleghi giapponesi, a ulteriore rimostrazione di quanto fu stretto il legame tra la pittura dell'estremo oriente e quella parigina, durante l'Ottocento e nei primi anni del Novecento. Ciò che è è interessante è l'effetto anti materico ottenuto e la mancanza di differenziazioni tra aree lunimonse, come avviene, invece,cnormalmente, nei quadri impressionisti
Tra tutte le trasformazioni del paesaggio, la neve è la più repentina e meravigliosa: essa agisce su un paesaggio modificandone profondamente la consistenza e la luminosità, raccoglie e riflette la luce dal basso verso le superfici ammorbidendo le ombre ed i contrasti. Per un pittore come Sisley, così affascinato dalle variazioni cromatiche della luce al tramonto o, al contrario, dal grigiore imposto dalle spesse coltri di nubi da neve, il fenomeno metereologico ha rappresentato, in più di una circostanza, l’occasione di realizzare vedute innevate molto differenti tra loro.
Una selezione dei migliori video tutorial che insegnano a dipingere la neve, con i perfetti effetti tonali e un'alta resa pittorica, nell'ambito del paesaggio tradizionale