Alicja Brodowicz, nata a Cracovia, in Polonia, opera sopratutto nella Repubblica ceca, portando con sé antiche suggestioni legate al Paese d'origine. La fotografa esplora qui, con particolare intensità e poesia, l'universo mentale di se stessa bambina, offrendo una serie di immagini che appartengono al vissuto psichico di tante ragazzine. Come spiegare questi terrori che Brodowicz rende così acutamente? E quanto questi incubi sono strutturalmente indispensabili alla creazione di un equilibrio, in direzione della vita? Le immagini della fotografa polacca sono da osservare con particolare attenzione: splendidi lacerti di coscienza e simboli da decodificare
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La strenua resistenza dell'artista al Modernismo sfociò nell'imposizione di una pittura di figura, solida nei colori e lieve negli effetti, ambigua nell'atmosfera e metafisica nella globalità - Il tempo quale entità statuaria entro la quale l'essere non transita ma permane - L'influsso di Piero della Francesca e Paolo Uccello - A Palazzo Grassi la più grande mostra a lui dedicata.
Nel filmato vedremo fotografie e dipinti. Nella prima parte del video, la tomba di Alice e alcune fotografie della sua maturità. Ad eccezione di due o tre immagini specificano gli autori, tutte le foto in questo slideshow sono state scattate da Charles Lutwidge Dodgeson, cioè Carroll. Il 4 luglio del 1862, in una barca a remi lungo il fiume Isis, durante una gita finalizzata a un pic-nic, Alice,che aveva dieci anni, chiese a Charles Dodgson-Carroll che raccontasse una storia per intrattenere lei e le sue sorelle, Edith (8 anni) e Lorina (13). Mentre il reverendo Robinson Duckworth remava, Dodgson raccontò alle bambine una storia fantastica che aveva per protagonista una bambina di nome Alice. Alla bambina piacque moltissimo e chiese a Dogson-Carroll di mettere per iscritto, quella storia, per lei. Il che avvenne. Carroll le consegnò il manoscritto in novembre. Poi pensò di rielaborare il lavoro per darlo alle stampe. Molto è è stato detto circa la mancanza di espressione di Alice nelle fotografie. E si è ritenuto che questo atteggiamento nascondesse una tristezza da coercizione e qualcosa di più grave.