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Posts tagged as “leonardo da vinci”

Leonardo – Cos’è la prospettiva aerea e come si ottiene nel paesaggio. Gli esempi pratici

La prospettiva aerea è una modalità di rilevamento e di rappresentazione della realtà, che tiene conto del mutamento dei colori, alla distanza, e del progressivo sfocarsi delle immagini provocato dalla presenza di umidità negli strati bassi dell'atmosfera. Essa fu messa a punto, con esiti massimi, da Leonardo da Vinci. Se la prospettiva lineare ci offre semplicemente, nel campo lungo, una riduzione di dimensioni degli oggetti, progressiva, rispetto al punto di vista, la prospettiva aerea approfondisce il senso del vero, aggiungendo, al rimpicciolimento di elementi distanti, una diversa colorazione e una riduzione della marcatura delle linee che definiscono gli elementi paesistici.

“Leonardo arrivò a Milano anni prima, forse appena adolescente”. Magnani scopre il nome del pittore in un elenco diplomatico

"Tra i molti personaggi di spicco che Benedetto Dei ha contribuito a portare presso la città meneghina - tra i quali si possono riconoscere illustri poeti, banchieri e mercanti - figurano i nomi di "Leonardo da Vinci dipintore" e "Atalante della Viola" - sostiene Magnani - richiamando l'episodio citato anche da Vasari nel quale viene donata una lira da braccio al Duca Francesco".

Testa di c., maiolica di Francesco Urbini (1536). Fu tratta da un disegno di Leonardo?

In anticipo su Arcimboldo, Francesco Urbini, realìzzò questo composito "tutto che diventa uno", nel 1536, dipingendo un volto con la giustapposizione di un considerevole numero di peni, accolti su un piatto fondo di maiolica di Casteldurante. Si ritiene che questi giochi di composizione possano essere fatti risalire all'epoca di Leonardo, soprattutto come elementi giocosi

La madre di Leonardo era schiava e straniera, del Caucaso. Ecco un documento che lo conferma

Gli studi e le ricostruzioni delle impronte digitali del grande pittore portavano già lontano lontano. La tipologia delle impronte stesse rimandavano ad una possibile origine levantina. Ciò confermava già, sotto il profilo genetico, la teoria per la quale Caterina, la madre del futuro autore della Gioconda, fosse una schiava giunta da Oriente

Furto della Gioconda – “Mio padre, il ladro della Gioconda”. La testimonianza di Celestina Peruggia (parte 1)

Nel centenario della riconsegna della Gioconda (1913-2013) Stilearte ripropone una preziosa intervista esclusiva che ebbe con a Celestina Peruggia, figlia dell'autore del "colpo del secolo", scomparsa nel marzo 2011 . La signora Peruggia rispose alle domande,, senza reticenza.

La madre di Leonardo era schiava e straniera, del Caucaso. Trovato un documento che lo conferma

Gli studi e le ricostruzioni delle impronte digitali del grande pittore portavano già lontano lontano. La tipologia delle impronte stesse rimandavano ad una possibile origine levantina. Ciò confermava già, sotto il profilo genetico, la teoria per la quale Caterina, la madre del futuro autore della Gioconda, fosse una schiava giunta da Oriente

Vergine delle Rocce – La mano di Dio e il rivelato linguaggio dei gesti nel quadro di Leonardo

Claudio A. Barzaghi analizza accuratamente e genialmente l'opera, individuando percorsi semantici sottotraccia eppur rilevantissimi. Le espressioni gestuali dei sacri personaggi, l'eco delle montagne che formano mani e dita, il racconto circolare del mistero di Cristo. Il raccordo con gli scritti di Leonardo e con le evidenze storiche e teologiche
[caption id="attachment_23327" align="aligncenter" width="640"]Leonardo da Vinci, Cartone di sant'Anna (Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino) , 1501-1505 circa, disegno a gessetto nero, biacca e sfumino su carta, 141,5x104,6 cm., di Leonardo da Vinci, databile al 1501-1505, Londra National Gallery Leonardo da Vinci, Cartone di sant'Anna (Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino) , 1501-1505 circa, disegno a gessetto nero, biacca e sfumino su carta, 141,5x104,6 cm., di Leonardo da Vinci, databile al 1501-1505, Londra National Gallery[/caption]

Leonardo studiò i fossili sull’Appennino piacentino. Le prove in uno studio di un team italiano

“Abbiamo scoperto il luogo dove è nata la paleontologia: è nell’appennino piacentino” spiega il paleontologo Baucon. Questo storico risultato è stato raggiunto comparando i codici di Leonardo da Vinci con il registro fossilifero del piacentino. Specificatamente, Baucon ha studiato sistematicamente i codici di Leonardo, scoprendo un passo dimenticato del Codice Leicester. In questo passo Leonardo descrive delle curiose forme nella pietra, interpretandole correttamente come icnofossili, ossia come tracce fossilizzate del movimento di antichi animali.

La lavandaia e il prete. La barzelletta pornografica scritta da Leonardo da Vinci

Tra i materiali e gli appunti che Leonardo accumulava figurano anche alcuni raccontini che hanno la valenza di barzellette. Sono le cosiddette facezie. Ne proponiamo alcune, nella redazione originale, con la versione in italiano contemporaneo per favorirne la comprensione. Il riso e il sorriso sono, anche per Leonardo, tratto distintivo dell’umanità e intensa espressione dei moti dell’anima