Il foglio della raccolta leonardiana sul quale il velocipede venne disegnato fu ripiegato e incollato nel Cinquecento per censurare le immagini pornografiche che lo completavano. Nel Novecento venne riaperto per il restauro e apparve lo strampalato velocipede. Ma che ci fa quella bici? Un gioco di Salaì che copiava il maestro?
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Le verifiche ottiche consegnano materiale molto interessante a livello di texture. Il disegno appartenne al pittore di corte sir Lawrence, che lo cedette nel 1830 al proprio mercante d'arte. Nel 1860 l'opera venne posta all'asta. L'attuale proprietario la acquisì nel 2008
Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi
Gli studi e le ricostruzioni delle impronte digitali del grande pittore portano lontano. La tipologia rimanda ad una possibile origine levantina. Ciò confermerebbe la teoria per la quale Caterina, la madre del futuro autore della Gioconda, sarebbe una schiava giunta da Oriente
Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi
Abbiamo, a livello di Stile arte, analizzato le immagini del francese Cotte che offrono sia l'azione dello spolvero - il disegno veniva riportato su un foglio o su un cartoncino che veniva forato con un chiodo lungo le linee del disegno stesso e trasferito con la punta o con una spolverata di carboncino sull'imprimitura della tavola sottostante - che grafemi di grande interesse, che avevamo già rilevato - nella tipologia, diffusi in tutto il dipinto - con la lettura di analisi all'infrarosso, radiografie e spettografie. Lo scritto è composto sia da caratteri numerici che alfabetici.
La vergine di Leonardo, per la precisione, ha tre braccia destre e la donna di Rembrandt tre braccia sinistre nel caso la cosa potesse essere significante. Raffaello? C’è il centenario della morte quest’anno e volete che ‘Il Divino’ sia da meno? Sembra che abbia esordito con sei dita del piede sinistro del bimbo della Madonna con Bambino che giovinetto affrescò in casa sua… nella sua casa paterna di Urbino (il primo suo lavoro secondo buona parte della critica recente). Che il bambino abbia sei dita non si discute
La seconda parte dell’intervista di Stile a Celestina Peruggia, figlia dell’autore del clamoroso furto della Monna Lisa. La restituzione dell’opera ed il processo che ne seguì