Una citazione a Roy Lichtenstein, l'artista americano, che trasformò in grandi quadri i disegni dei fumetti, un trucco al viso che si ispira al mondo della poo-art, la tendenza che il mondo premia maggiormente a livello di linguaggio, a partire da Andy Warhol che ne diventò la bandiera mondiale. Dietro al gioco, si assiste a un'americanizzazione di ogni comportamento. Anche un make-up dà il segno dell'aderenza a un modello centrale, attraverso quell'adeguamento allo slang della Grande Mela che indica l'assoluta preminenza del modello statunitense in ogni settore della nostra vita e ci consegna, antropologicamente, al mondo dei colonizzati
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E' certamente un trucco per il viso da utilizzare nelle grandi occasioni e, anche se sostituisce il rossetto, lo fa poche volte all'anno e quasi esclusivamente nel mondo delle teen-ager e delle giovanissime, Già, perchè il volto delle ragazze diventa una piccola opera d'arte pop che riprende il fumetto, come faceva il grande Lichtenstein, e richiede il tempo che si utilizza per realizzare un bel disegno e per colorarlo. L'intervento si avvale però di mascherine, utilissime per segnare i bordi del lavoro che fa coincidere la bocca del personaggio con quella della ragazza. Un modo per essere grandi e per continuare a sostenere che l'immaginazione gioiosa e colorata dell'infanzia non sarà abbandonata.
Da una fantasia pitto-teatrale basata sulla duplice personalità, che ha travagliato il romanzo e il teatro psicologico, nella contrapposizione tra Bene e Male, tra pulsioni e Super io, a una realizzazione d'effetto applicata al volto, come un curioso make-up. Per sorprendere attraverso una dichiarazione di poliedricità