"Il passaggio dalla figurazione all’astrazione” spiega il noto scultore “è scaturito dall’esigenza di esprimere stati d’animo contrastanti, sensazioni determinate da forme sospese tra dramma e sogno” - “Adoro il bianco statuario di Carrara perché mi garantisce trasparenze che rendono l’immagine rarefatta, quasi incorporea” - “La grafica? Non è per me. Non amo disegnare, faccio schizzi come promemoria. Preferisco attaccare subito la materia. Salvo poi accanirmi, maniacalmente, nella rifinitura”.