Ofelia, personaggio shakespeariano dell'Amleto (1600-1602) incarna la purezza e la necessità dell'amore in un mondo dominato dall'intrigo e dal delitto, Un amore che non trionfa, di fronte al male. Figlia di Polonio, ciambellano di Elsinore, capitale della Danimarca, e sorella di Laerte, giovane cavaliere, Ofelia vive alla corte di Elsinore. Delusa dall'amore per Amleto che crede non puro, non veritiero e non disinteressato (Amleto rinnegherà i sentimenti per lei per non coinvolgerla nelle meschine trame dello zio Claudio, usurpatore del trono di Danimarca) e divenuta folle per l'assassinio del padre a opera dello stesso Amleto, terminerà la sua esistenza affogando in un corso d'acqua, scatenando l'odio e la vendetta da parte del fratello Laerte, che tenterà di uccidere Amleto
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Ofelia, personaggio dell'opera teatrale di Shakespeare, Amleto, che canta prima di affogare in un fiume in Danimarca. Ofelia è caduta nel fiume da un albero che la sovrasta, mentre raccoglie fiori. Lei giace nell'acqua cantando canzoni, come se non fosse consapevole del suo pericolo ("incapace del proprio dolore"). I suoi vestiti, intrappolando l'aria, le hanno permesso di rimanere temporaneamente a galla ("I suoi vestiti si spalancarono, / E, come una sirena, un po 'l'hanno annoiata"). Ma alla fine, "le sue vesti, pesanti con il loro liquido, / Tirarono a fondo il corpo. dalla sua melodiosa posizione" giù "fino alla morte fangosa."
La morte di Ofelia è stata elogiata come una delle scene di morte più poeticamente scritte in letteratura.
La posa di Ofelia - le sue braccia aperte e lo sguardo verso l'alto - assomiglia anche a ritratti tradizionali di santi o martiri, ma è stata anche interpretata come erotica
Ofelia, personaggio dell'opera teatrale di Shakespeare, Amleto, che canta prima di affogare in un fiume in Danimarca. Ofelia è caduta nel fiume da un albero che la sovrasta, mentre raccoglie fiori. Lei giace nell'acqua cantando canzoni, come se non fosse consapevole del suo pericolo ("incapace del proprio dolore"). I suoi vestiti, intrappolando l'aria, le hanno permesso di rimanere temporaneamente a galla ("I suoi vestiti si spalancarono, / E, come una sirena, un po 'l'hanno annoiata"). Ma alla fine, "le sue vesti, pesanti con il loro liquido, / Tirarono a fondo il corpo. dalla sua melodiosa posizione" giù "fino alla morte fangosa."
La morte di Ofelia è stata elogiata come una delle scene di morte più poeticamente scritte in letteratura.
La posa di Ofelia - le sue braccia aperte e lo sguardo verso l'alto - assomiglia anche a ritratti tradizionali di santi o martiri, ma è stata anche interpretata come erotica