Basta il confronto tra il prima e il dopo. Ai musicanti, saltimbanchi e giocolieri che dalla città di Piero sembra si apprestino a salire sul pullman per Londra al seguito del predicatore di turno e o a beneficio di pentole e unguenti richiamati da improbabili espertissime sirene senza bibliografia (a me che sono piuttosto attento è sfuggita, ma posso sbagliare che tutto può essere) dico: non è l’Erasmus che sognavo per voi e mi sa più di inconsapevole marchetta che di erudizione
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Federico da Montefeltro, inginocchiato di fronte alla Madonna, desidera fortemente un erede dalla sposa Battista Sforza. Per l'agognato figlio maschio il Duca di Urbino ricorre a tutto: maghi, fattucchiere, cartomanti … e, non ultima, la religione
La Madonna con Bambino e San Giovannino fu uno dei soggetti preferiti dallo Strozzi che lo replicò più volte e con qualche variante o, addirittura nuova veste iconografica e magari con l’introduzione di nuovi elementi e o personaggi
Parte della critica sopravvaluta il ruolo che il pittore spagnolo poté esercitare sul livornese nell'ambito dell'esercizio primitivista In realtà Modì giunse a Parigi con tutto il bagaglio a posto. Il rapporto tra i due e le incongruenze del quadro che rappresenta Picasso, riscoperto negli anni Ottanta e autenticato dalla figlia dell'artista
figlia del toscano
Il ritratto di giovane nobildonna è alla destra, osservando la fotografia. Prove di laboratorio confermano le indagini stilistiche e storico-artistiche realizzate attorno un tavoletta di 33 x 22, proveniente dal mercato antiquario. I diversi passaggi compiuti per la verifica
Sono talmente tante le cose vituperevoli attribuite a Sigismondo che se solo un decimo di esse fossero vere avrebbe diritto a sedere stabilmente tra gli dei dell’Olimpo. Eppure Sigismondo dimenticato e Federico sugli altari come si spiega? Sempre con “le leggi sulla stupidità umana” che nel frattempo è stato tradotto
Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi
La scoperta e lo studio condotti da Roberto Manescalchi, con conferme di verifiche tecniche condotte con le nuove tecnologie, nell'ambito di un percorso di analisi storico-artistica di due lacerti strappati nell'Ottocento, non documentati nell'unità, finiti sul mercato e poi perduti. Lo storico dell'arte toscano ne affronta la sorprendente ricostruzione
A cosa ci serve che la scienza ci dica che un foglio di carta è compatibile con una carta usata e o in produzione al tempo di Modigliani se non siamo in grado di vedere che quel foglio, ancorché coevo, non porta i segni dell’artista, ma porta invece quelli dell'imitatore che lo ha riempito magari soltanto ieri? Niente! La scienza è assolutamente impotente ve lo assicuro e non continuiamo su come si possa falsificare un disegno e trarre in inganno chimici ed analisti per non agevolare delinquenti abituali che avrebbero poi anche la pretesa della conoscenza