Era capace di realizzare ricostruzioni architettoniche dettagliatissime, arabeschi e decorazione in punta di pennino, che univa poi a larghe campiture ottenute attraverso la diluizione del medium. Baudelaire, che oltre ad essere un sublime poeta, era un acutissimo critico d'arte, scrisse di Hugo-pittore: «Non ho trovato presso gli espositori del Salon la magnifica immaginazione che cola dai disegni di Victor Hugo come il mistero dal cielo. Parlo dei suoi disegni a china, perché è fin troppo evidente che, in poesia, il nostro poeta è il re dei paesaggisti.»
(Baudelaire, Curiosità estetiche, 1868 — IX Salone del 1859, Lettere al signor Direttore della rivista francese VIII)
Inizialmente i suoi lavori sono nettamente realistici, salvo poi acquisire una dimensione più fantastica con l'esilio e il suo confronto "mistico" con il mare.
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Tremila acquerelli, furono dipinti dallo scrittore Hermann Hesse, l'autore di Siddharta e di Narciso e Boccadoro, tra il 1919 e il 1938 nei boschi e nei campi di Montagnola, un Comune del Canton Ticino, sopra Lugano, a un'altitudine di 500 metri, Hesse, tedesco, era giunto in Svizzera nel 1912. Aveva preso residenza a Berna, durante un periodo di um profondo travaglio psicologico ed espressivo
Cominciò a dipingere a Casarsa nel 1941, praticando anche la pittura en plein air. Bici e cavalletto raggiungeva i luoghi da inquadrare. Poi un mondo influenzato da De Pisis e da Bonnard, in linea con il realismo deformato e potenziato che troviamo nei suoi diversi campi espressivi
Il poeta la incontra nel 1842. Una storia d’amore tempestosa e infinita che, tra alti e bassi, segna i successivi vent'anni della vita e le poesie del poema maledetto. Lei c'è in ogni luogo, in ogni pensiero, in ogni figura femminile. Lei appare anche in alcuni ritratti, disegnati a penna dal poeta. il legame tormentato e irrinunciabile proseguirà almeno fino al 1861. Poi silenzio. Si dice che lei sia morta di sifilide nel 1842, poco più che quarantenne. Ma la notizia sarà smentita dal suo vecchio amante, Nadar, che dirà di averla vista claudicante, sulle stampelle, nel 1870.
Il giovane Gabriele lavorò con la tavolozza. Negli anni del liceo dedicò al primo amore “un tramonto d’estate pieno di luce opalina”. E Stile ha ritrovato una “Marina” dipinta dal Vate nel 1892. Qui la storia e le immagini delle opere dell'aspirante pittore e le quotazioni dei suoi cimeli. “Nella sala di pittura il mio quadro mi parve così goffo e scolorito che mi venne la tentazione di sfondarlo con un colpo di pennello alla Goya”. E ancora il 13 maggio, a sera: “Il quadro l’avrai quanto prima; aspetto la cornice che ho già ordinata all’officina ma t’avverto ch’è un lavoraccio ripreso con moltissima fatica, e a forza di lenti d’ingrandimento, da un piccolo schizzo del Marcot”
Ma se vi parlassimo dei quadri gioiosi di Hermann Hesse, l'autore di Siddartha? Dei disegni di Rimbaud e di Baudelaire? Degli acquerelli di George Sand? Delle gouaches di Hugo? Dei dipinti di Henry Miller e di Apollinaire?
Rigettando gli ideali tecnologici del dopoguerra i Beat e il gruppo di Kerouac, Ginsberg, Owen, Ferlinghetti difesero una nuova etica, quasi tribale, di carattere spontaneista, che poi sarebbe sfociata nel movimento Hippie, nell’opposizione alla guerra del Vietnam e nella ‘tre giorni di pace e musica rock’ di Woodstock. Ottanta dipinti dell'autore in mostra a Gallarate