Forse il gruppo femminile aveva anticipato, nel ritorno, i membri maschili del gruppo. Forse, una volta rincasate, le donne, a causa del freddo, aumentarono la legna sui bracieri o ridussero la fuoriuscita dei fumi del focolare per scaldare più rapidamente gli ambienti freddi e umidi. Quindi si rinchiusero lì per la notte...
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Un componente chiave del progetto York è la scansione 3D delle cavità negative negli involucri di gesso. I ricercatori affermano che le immagini 3D "impareggiabili" hanno gettato nuova luce su questa intrigante e insolita pratica di sepoltura. L'attenzione degli studiosi è stata, in particolare, attratta da una coppia di adulti e di un bambino, chiusi nel gesso solidificato. E' chiaro che i tre morirono, per malattia o disgrazia, nelle stesse ore. La prosecuzione delle ricerche potrà far luce su questa sepoltura di famiglia
Le sepoltura bisoma sarà studiata accuratamente. I resti non sembrano portare segni di violenza all'apparato osseo, legati a una morte violenta. Ma è anche chiaro che lesioni ai tessuti molli non sono più rilevabili. Difficile ipotizzare la causa di morte - a livello di sepolture bisome - che potrebbe essere legata a un avvelenamento - del cibo o dell'aria a causa del monossido di carbonio -. Più difficile ipotizzare che le sepolture bisome siano originate da una contemporanea malattia mortale della coppia quando, come in questo caso, la tomba fu sigillata e mai più riaperta.
Le sepolture doppie - o sepolture bisome - sono piuttosto rare e presentano spesso interrogativi ai quali è difficile dare una risposta certa. In alcuni casi le persone sepolte erano coppie di uomini e donne, morti contemporaneamente e sepolti mano nella mano o abbracciati. Malattia? Avvelenamento? Omicidio? La morte contestuale per malattia, anche se non impossibile, pare altamente improbabile. In diversi casi le coppie di defunti trovati in Europa in tombe bisome non presentano segni particolari di violenza, a livello osseo.
Gli archeologi erano impegnati nello scavo di una villa romana, a Valdaro, frazione di Mantova, quando si imbatterono in una sepoltura più antica. Il terreno fu rimosso con grande accuratezza e, poco dopo apparvero due teschi, uno rivolto verso l'altro, come se si guardassero e si parlassero dolcemente. Che quella sinistra fosse una giovane donna risultava evidente. L'ossatura più minuta, l'architettura leggiadra dell'area facciale che suggeriva un volto armonioso. La densità e la brillantezza del tessuto osseo, rilevava immediatamente la giovane età - tra i 18 e i 20 anni - dei due defunti
E' possibile dire che la convergenza romantica precedette di migliaia di anni - con le stesse caratteristiche posturali dei corpi - lo stesso Romanticismo. Ma perchè quell'interazione estrema? Come morirono?
Ora la tomba dei due gemelli sarà sottoposta ad ulteriori indagini. Un'altra tomba di bambino, collocata nella stessa necropoli, ha fatto emergere resti di olive che furono messe accanto a lui per il viaggio verso l'Aldilà. Un altro piccolo fu qui sepolto con il proprio sonaglio, un gioco al quale era evidentemente legato
L'antropologa forense non ha rilevato traumi o lesioni a livello dei crani. Il rito di sepoltura parrebbe coordinato da una mente femminile, attenta ai simboli sentimentali. I giovani avevano una ventina d'anni. Cos'è accaduto ad entrambi, forse contemporaneamente?
In occasione dei recenti restauri condotti sui calchi di Pompei, dagli studi antropologici e dalle analisi del DNA su due corpi della casa del Criptoportico rinvenuti durante gli scavi di inizio ‘900, sono emersi sorprendenti risultati in grado di ribaltare la teoria di pertinenza di genere delle due vittime dell’eruzione. All’epoca del rinvenimento (1914) l’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola reputò che i due corpi ritrovati distesi e vicini, l’uno con la testa nel grembo dell’altro, appartenessero a due donne