La forte marcatura cromatica, il grafismo disegnativo, la sottolineatura, attraverso linee di contorno, dei margini delle figure portano ad un potenziamento dell'espressione, in base al proprio modo di sentire. Per questo la tendenza della sua pittura post-impressionista è di matrice espressionista
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Ecco ciò che so della sua morte. Quella domenica era fuori immediatamente dopo pranzo, il che era insolito. Al crepuscolo, non era ancora tornato, il che ci sorprese moltissimo, perché estremamente corretto nei suoi rapporti con noi, arrivava sempre ai pasti regolari. Eravamo tutti seduti sulla terrazza del caffè, cosa che succedeva solo la domenica dopo il trambusto di una giornata più stancante dei giorni feriale. Quando vedemmo arrivare Vincent, era calata la notte- Dovevano essere circa le nove
Nel gennaio del 1882 incontrò Clasina Maria Hoornik detta Sien. Vagava per le strade di L'Aia, tenendo per mano la figlia di cinque anni, Maria Wilhelmina. Era poverissima e in stato di gravidanza, malata, d'una magrezza sofferente, con il volto butterato dal vaiolo. Sien faceva la prostituta. In Vincent, al di là della pulsione nei confronti della donna, scattò quel senso di protezione che gli suscitavano le persone sofferenti,i poveri, gli ultimi o le persone colpite da grandi dolori, come la cugina dilaniata dalla morte del marito. A causa della gravidanza, i clienti si erano diradati e l'inverno era orribile. Van Gogh si prese cura di lei per circa un anno tra il 1882 e il 1883
Tra le opere due autoritratti di Vincent van Gogh, che non si vedevano insieme da quando aveva lasciato il laboratorio dell'artista nel manicomio Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence, nel sud della Francia, sono stati riuniti per la prima volta in oltre 130 anni alla Courtauld Gallery
Ci sono luoghi che superano le barriere del tempo, rimanendo cristallizzati in una dimensione mitica. E’ il caso del caffè di place du Forum ad Arles, raffigurato da Van Gogh in una tela del settembre 1888 ed oggi ancora immutato nei suoi aspetti essenziali
Tutti gli elementi che portarono al tracollo del pittore, nel torrido luglio 1890. Il quadro clinico e la focalizzazione del disturbo del comportamento. Le testimonianze e le lettere. L'incontro con due ragazzi che probabilmente lo facevano ubriacare e che avevano una pistola
Tre figure contadine occupano il listello di carta, inserito nel racconto romanzato della Rivoluzione francese, vista da un contadino della provincia alsaziana. A Van Gogh il romanzo piacque e lo inviò al collega. La recente scoperta da parte degli eredi
Non si allontanò troppo dal centro abitato, quell'ultimo giorno, Van Gogh. Posò il proprio cavalletto in via Daubigny, ad Auvers sur l'Oise, un piccolo centro a una trentina di chilometri da Parigi, dove si era trasferito da alcuni mesi dopo aver lasciato la Provenza. Uno studioso di Van Gogh avrebbe trovato il punto esatto in cui l'artista lavorò a quello che viene ritenuto il suo ultimo quadro, Le radici, un'opera rettangolare formata, a livello della tela, dall'accostamento di due quadrati; un formato singolare - che caratterizza altre sue opere dell'ultimo periodo - in cui era possibile dirigersi verso l'astratto e il presagio dell'informale
All'interno: due di video che mostrano la tecnica che ha reso uniche le opere del grande pittore olandese