Press "Enter" to skip to content

Teodoro Simoni




Teodoro Simoni, “Michela”, particolare
Teodoro Simoni, “Michela”, particolare

Musica e pittura sono le forme espressive con le quali si è manifestata la creatività di Teodoro Simoni (Brescia 1942-2001). Qui si dà rilievo solamente al pittore, esordiente sul palcoscenico delle mostre nei primi anni Sessanta del secolo appena trascorso, giovanissimo quindi quando ancora non aveva terminato gli studi. Lo si ricorda in seno all’Associazione Artisti bresciani, col suo fare pacato che non lasciava trasparire il travaglio dell’animo confidato invece ai dipinti dai toni fondi, cupi a volte.

Il suo pennello ha dato vita a numerose figure, alcune delle quali, come La Speranza, aventi implicito significato simbolico. Figure femminili in particolare rese mediante campiture riassuntive non immemori di maestri del primo Novecento, di Munch, Kokoschka ed anche Rouault, evidentemente evocato dal volto scavato dell’Ecce Homo. In tutte le figurazioni la sintesi formale si coniuga a densità tonali ricreanti silenti atmosfere, ma soprattutto proponenti stati d’animo riconducibili a quelli vissuti dall’artista: tristezza e silenzio, smarrimento, solitudine, interiori dolenti ripiegamenti, l’attesa di un incontro che liberi dai fantasmi delle proprie angosce. Anche le nature morte sono costruite con piani scanditi, essenziali elementi compositivi dalle tonalità favorenti la chiarezza del racconto. Gli oggetti, i frutti, i fiori s’accostano a volte alle sembianze di bimbi, di donne anziane suscitatrici di rimembranze, di affetti forse sopiti, non spenti. Perché il percorso creativo di Teodoro Simoni è lungo più decenni, durante i quali con coerenza estrema ha approfondito quanto prospettato dall’esistenza e puntualmente trasposto nella tela.
Teodoro Simoni, “In compagnia”
Teodoro Simoni, “In compagnia”

Quale compostezza v’è nell’impianto e nell’accordo cromatico della figura de Il Silenzio, quanta tenerezza nei tenui toni delineanti Pastorale, ove par di percepire il palpito di atmosfera epifanica, così come densa di intimi moti è la fanciulla di In compagnia. Singolare l’“intarsio” monocromo componente il canto sentimentale di Maternità; si caratterizza invece per la peculiare plasticità la serie dei ritratti, specie quelli maschili, ben rappresentata da L’Amico segnato da accensioni ramate, mentre Cristina emerge da un grigiore preziosamente cangiante. Creature palesanti l’autore, ansioso di dare risposta a un bisogno schietto di verità. Non a torto Renzo Baldo, interpretando l’arte di Teodoro Simoni, ha parlato di misteriose risonanze del silenzio, di un tenero stupore carico di interrogativi su di sé e sul mondo.