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Terme romane ed edifici monumentali del II-III secolo scoperti durante uno scavo preventivo


Foto zenitale dell’insieme dello scavo archeologico in corso: il quartiere romano portato alla luce nel 2023. © Yoann Rabasté, Inrap

Perenni sono i segni di Roma, della sua cultura e della sua tecnologia costruttiva. Nel corso di uno scavo archeologico preventivo, l’Inrap ha portato alla luce, a Reims, in queste prime settimane del 2023, edifici monumentali con terme a un centinaio di metri dell’antica porta di Mars che viene considerata dai francesi il più grande arco conservato nel mondo romano. Gli archeologi vedono una possibile interconnessione urbanistica tra la porta e il carattere monumentale dei resti portati alla luce, che suscitano un forte interesse archeologico. Domus di un personaggio eminente? Terme pubbliche elegantissime? Un albergo che ospitava il fior fiore dell’aristocrazia romana?

I ricercatori hanno portato alla luce una prima occupazione dell’area, risalente al I secolo. Un edificio decorato con grappoli d’uva dipinti. Questa parte fu poi distrutta per realizzare un quartiere momentale
“Il sito – dicono gli archeologi dell’Inrap – E’ caratterizzato da due grandi loggiati porticati di 20 metri di lato che formano una pianta ad “U”. Queste gallerie circondano due grandi blocchi murari rettangolari che si svolgono in uno spazio aperto, molto probabilmente un giardino. Uno dei due, dotato di due tubi d’acqua in pressione, corrisponde ad una vasca o ad una fontana. Attorno a queste due gallerie sono organizzate poco più di venti stanze. Alcuni di essi sono ampi corridoi e altri soggiorni, con pavimenti in pietra calcarea compatta e sono dotati di camini centrali. Nove ambienti dalle costruzioni molto elaborate corrispondono probabilmente ad uno spazio di nove terme. Cinque di esse, molto ampie, sono dotate di impianto di riscaldamento a pavimento (ipocausto”).

“Abbiamo riportato alla luce intonaci dipinti riccamente decorati con motivi floreali. Alcuni pigmenti utilizzati, tra cui un blu simile al “blu egiziano”, sono rari. Questa scoperta caratterizza un set molto facile. L’elevato numero di ambienti, la loro organizzazione, la ricchezza delle decorazioni, le due grandi gallerie, la rete idraulica e gli elementi archeologici rinvenuti (ceramiche, blocchi architettonici, vasellame in lega di rame, ecc.) consentono due possibili interpretazioni. Queste vestigia potrebbero corrispondere o alla domus (casa) di una personalità estremamente facoltosa o ad un complesso termale, forse pubblico, data la monumentalità”.