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Tornata all’antica immagine la sorprendente macchina dello splendore gotico del polittico di Vivarini


L’8 giugno 2022, alle 15.30, i veneziani celebrano i sorprendenti risultati del restauro del Polittico della Vergine di Antonio Vivarini, collocato nella cappella di San Tarasio nella chiesa di San Zaccaria.

Nel Salone del Piovego a Palazzo Ducale verrà presentato l’intervento eseguito dall’Istituto Centrale per il Restauro. Finalmente si conclude un lungo progetto, iniziato nel 2013, che ha interessato il restauro di tre polittici realizzati dalla bottega di Antonio Vivarini per decorare gli altari della Cappella di San Tarasio (oltre a quello della Vergine, il Polittico di Santa Sabina e quello del Corpo di Cristo). Tutte le attività si sono svolte in coordinamento con la Curia Patriarcale di Venezia e con la nostra Soprintendenza. Alla presentazione interverranno i funzionari dell’Istituto e i restauratori che si sono occupati della progettazione, direzione ed esecuzione dell’intervento
Tre i polittici eseguiti nel 1443 da Antonio Vivarini (Murano 1420c.-1476-84c.) e Giovanni d’Alemagna (morto nel 1450) per il coro della chiesa gotica di S. Zaccaria a Venezia, l’attuale cappella di San Tarasio, anche detta Cappella d’oro.
San Zaccaria, chiesa del ricchissimo convento di monache benedettine facenti parte della migliore aristocrazia veneziana, aveva all’epoca come badessa Elena Foscari, sorella del doge Francesco.

I tre polittici vivariniani hanno palesemente la funzione di valorizzare le preziose reliquie della chiesa, e la profusione dell’oro nei fondi e nelle cornici intagliate conferisce loro anche visivamente l’aspetto di reliquiari. La reliquia più insigne posseduta dalla chiesa era quella del sangue di Cristo. Al centro del registro superiore del polittico di Santa Sabina è raffigurato un angelo con cartiglio recante l’iscrizione: hic sanguis Christi. Il foro (tamponato) di una serratura, visibile nel verso, dimostra che questa tavoletta aveva in origine la funzione di sportello che consentiva di accedere ad una nicchia nel muro retrostante, dove era custodita la venerata reliquia.