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Trovano un tesoro di 269 monete celtiche dopo aver guardato i prati dall’alto attraverso internet


La Bbc ha rivelato il segreto di due cercatori di monete che hanno portato alla luce, grazie a un semplice ma efficace sistema di rilevamento, un tesoretto consistente in 269 monete celtiche, sotto un prato della splendida New Forest, in Inghilterra. La scoperta è avvenuta all’estremo sud dell’isola, da parte di Alvin Robinson, Kit Layman e Garry Eveleigh che abitano Lymington and Pennington un centro di 14.000 abitanti della contea dell’Hampshire, all’interno del territorio della New Forest, Il nome, che significa letteralmente “foresta nuova”, risale all’XI secolo, quando la zona fu scelta come riserva reale di Guglielmo I d’Inghilterra.
La superficie a bosco è meno della metà dell’intera New Forest; il resto del territorio è rappresentato da pascoli, prati di erica e di felci, zone umide, aree abitate e coste.

Un angolo della New Forest, zona nella quale è avvenuto il ritrovamento

I tre amici hanno utilizzato le immagini aeree dei luoghi, trovate semplicemente con un computer casalingo sul web, accedendo al sito on line Google Earth.
Google Earth è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS. Il programma è distribuito gratuitamente dalla società Google LLC.

Gli appassionati di metaldetector hanno potuto così perlustrare, come se fosse un campo di guerra, con dettagli di assoluti nitore ed evidenza, le immagini aeree dei prati forestali. Hanno compiuto accurate ricognizioni dall’alto, notando poi, a un certo punto dell’indagine, la presenza di un cerchio anomalo che si disegnava sull’erba, mutandone il colore.
Le immagini satellitari o aeree sono da tempo utilizzate dagli archeologi per studiare elementi che stanno sotto il terreno.
Specie durante la stagione estiva il colore dell’erba muta nei punti sotto i quali ci sono le fondamenta di edifici scomparsi sotto le zolle. Ciò che è cambiato è il fatto che, un tempo, queste forme di rilevamento erano appannaggio esclusivo di un numero ristretto di persone, mentre oggi sono accessibili a tutti.

Così è stato per i tre amici inglesi e per il terreno sottoposto a “ricognizione aerea”, attraverso google. Un cerchio dal diametro di 25 metri, in campagna, era sufficientemente interessante – a livello di anomalia – per essere oggetto di una verifica in loco.
Gli amici hanno così raggiunto il punto individuato a tavolino e hanno sfoderato i metal detector. Le strumentazioni non hanno esitato a risuonare allegramente.

Scoperte le prime monete, i tre hanno avvertito le autorità, che hanno disposto uno scavo archeologico, attraverso il quale è stato possibile recuperare e contestualizzare il tesoretto. Si pensa che le 269 monete d’oro, d’argento e di bronzo siano state coniate più di 2.000 anni fa, nell’ambito della cultura locale, precedente alla romanizzazione della zona. Recano una serie di immagini realizzate con sintesi celtica – al punto da apparire, per certi aspetti, soggetti sintetici astratti – tra cui cavalli, cinghiali e persone su una barca.

Il St Barbe Museum di Lymington sta raccogliendo – proprio in queste ore – fondi per un totale 37.500 per acquistare ed esporre le monete, che sono state catalogate dal British Museum. In Gran Bretagna, infatti, il diritto di proprietà di chi ha compiuto il ritrovamento e del proprietario del campo viene assolutamente rispettato dallo Stato.