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Ultima ora. Meraviglioso. Letti romani con decorazioni e coperte portati ora alla luce a Pompei. Le foto


Due letti a “Spalliera alta” sono stati portati alla luce, a Pompei, da altri ambienti in corso di scavo alle spalle della Domus del Larario. Continuano gli scavi alla Regio V. L’annuncio è di pochi minuti fa.

La forma in gesso di una probabile coperta frettolosamente arrotolata, una zeppa a reggere una delle gambe di un letto per evitare che barcollasse, rilevati dalla colata di gesso da uno dei letti, e dall’altro borchie e sottili intarsi in osso che impreziosivano la testata lignea addossata al muro.

Altri eccezionali ambienti quotidiani arredati erano stati portati alla luce, nelle scorse settimane, a Pompei, nella stessa area, a ridosso della Domus del Larario. In una stanza c’era persino un armadio rimasto chiuso per duemila anni. Contiene le stoviglie della casa, tra i quali piattini vitrei, vasi e ciotole di ceramica. Lì accanto, in un altro vano, un tavolino ancora apparecchiato, una cassapanca e un letto. Nel corso della stessa indagine è stato trovato, attraverso un calco, anche un fascio di documenti. La casa era dotata di una cucina e di una latrina, simile, quest’ultima, a quelle presenti nelle case più importanti della città. La scoperta è stata compiuta nei vani a monte del cosiddetto giardino incantato, uno spazio dipinto che con il grande larario che venne portato alla luce nel 2018.


Le stanze e le suppellettili trovate recentemente – prima del recupero dei letti – indicano un’abitazione della classe media dell’epoca, che mostra una discrepanza. Stanza di non particolare ricchezza -. probabilmente padronali, collegate a una struttura come l’area del larari di grande importanza. Un’apparente incongruenza che potrà esse spiegata con ulteriori ricerche. Gabriel Zuchtriegel dice che probabilmente gli abitanti di questo edificio erano liberi cittadini originari o romani, ma non dotati di particolari risorse economiche, “persone che tante volte vivevano in affitto e comunque ai margini delle classi più benestanti”.