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Un “leopardo” d’oro medievale trovato con metal detector in un campo arato va all’asta. Valore: 169mila euro


Per più di 20 anni, Andy Carter ha trascorso il suo tempo libero a perlustrare campi fangosi, ostinatamente convinto che avrebbe trovato l’oro. La legge britannica lo consente. E’ proibito perlustrare con l’uso di rilevatori le zone archeologiche, ma il resto del territorio è libero. I cercatori operano soprattutto in campi arati, dove la stratigrafia è inesistente, a causa della ripetuta azione dei mezzi agricoli e la terra viene rimescolata.

La legge prevede che il ritrovamento vada segnalato all’autorità competente a livello territoriale. A quel punto l’autorità stessa può disporre un’ispezione archeologica della zona del ritrovamento. Se l’oggetto viene dichiarato tesoro da un’apposita commissione, viene offerto in vendita – con diritto di prelazione – a un ente pubblico, a quotazioni di mercato. Nel caso l’oggetto stesso non suscitasse l’interesse di musei e fondazioni, esso può essere venduto liberamente. In entrambi i casi il cercatore riceve metà del ricavo della vendita, mentre l’altra metà va al proprietario del campo.

Il cercatore in pensione del North Norfolk ha portato alla luce una moneta d’oro “leopardo” estremamente rara, risalente al regno di Edoardo III, re che visse tra il 1312 e il 1377. La moneta va ora all’asta . Essa è stimata tra 100mila e 140mila sterline. 140mila sterline equivalgono a 169mila euro.

Il “fiorino leopardo” è uno dei tre reperti d’oro trovati con metal detector e messi all’asta questo mese. Si stima che uno scellino d’oro sassone trovato da Mark Pallett, un ingegnere dell’Essex, valga £ 10.000 e una croce d’oro del XII secolo, portata alla luce da Jason Willis, un costruttore di Norfolk, dovrebbe fruttare £ 8.000

L’asta può essere seguita cliccando qui: Dix Noonan Webb.