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Una ragazzina 13enne scopre con il metal detector asce dell’età del bronzo e monete antiche


Quando i campi sono in riposo stagionale, in famiglia si pratica una ricerca condivisa. Metal detector, stivaloni, e abiti caldi per affrontare freddo e umidità, ci si muove sui campi dove le stoppie ormai si consumano. Milly Hardwick, una ragazzina tredicenne, ha appreso la pratica dal papà e dal nonno, con i quali condivide queste gioiose battute di caccia incruenta.

La tredicenne nel campo in cui ha compiuto la sua maggiore scoperta

In Inghilterra la ricerca di oggetti antichi con il metal detector non trova alcuna opposizione dello Stato. Diremmo che, anzi, che le battute vengono incoraggiate poichè esse si svolgono soprattutto su campi arati e in superficie, dove gli strati sono ormai sconvolti e rimescolati dall’attività agricola.

I ritrovamenti di materiali antichi devono essere segnalati e i cercatori non debbono compiere scavi profondi. Nel caso di oggetti interessanti per la ricerca, gli archeologi intervengono per un sopralluogo. Se tutte le regole sono rispettate, il tesoro resta di proprietà di chi l’ha trovato e del proprietario del campo. Nel caso lo Stato lo volesse per sé deve pagarlo al comune valore di mercato. In Gran Bretagna il rapporto tra Stato e cittadino è improntato a un equilibrio che ci pare assai virtuoso.

Milly abita con i genitori a Mildenhall, un paese di 9.906 abitanti della contea del Suffolk, in Inghilterra. E, in poche ore, è diventata un mito per i “colpi” straordinari compiuti con il metal detector. Dalla ricerca non torna mai a mani vuote. L’impresa maggiore è legata all’individuazione di un deposito di utensili dell’Età del Bronzo. 53 pezzi tra asce e altri strumenti, che gli archeologi hanno poi datato al 1300 a. C.

Milly ha imparato ad esercitare un’azione sistematica e – molto probabilmente – s’è fatta l’occhio su terreni più scuri che contengono segni di fuochi antichi o di antropizzazione. Il colore varia, infatti, anche se l’azione dei trattori tende a spargere gli antichi resti su aree più vaste. Ha ascoltato a lungo il papà e il nonno, mentre parlavano di densità del terreno o individuavano aree presumibilmente migliori sotto il profilo dell’entica scelta finalizzata ad un insediamento. L’attività implica la configurazione strategica. L’uso degli strumenti predittivi e dell’intelligenza. Lo strumento va fatto oscillare, secondo un preciso disegno.

“Sono rimasto scioccata, sono quasi svenuta – dice raccontando il momento in cui il metaldetector ha iniziato a suonare insistentemente. Ha preso la vanghetta e delicatamente ha spostato qualche paletta di terra e ha trovato gli oggetti di bronzo. “Ero come papà – ha detto – stavo per svenire dall’emozione. Ricordo di aver fatto uno sprint sul campo. Tenevo in mano la mia piccola borsa e il mio cappello allo stesso tempo. E’ stato fantastico”.