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Uomo arriva di soppiatto al porto di Viareggio e getta rifiuti nell’acqua. Erano anfore antiche. Perché l’ha fatto?


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Nei giorni scorsi, nel porto di Viareggio, il personale della Guardia Costiera è stato allertato dagli operatori portuali circa la presenza di un uomo intento ad abbandonare oggetti nelle acque della darsena. In un primo momento la forma degli oggetti gettati in acqua aveva fatto pensare a residui bellici o a rifiuti ma, da un riscontro più attento, è emerso che si trattava di anfore romane. Lo comunica il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera

L’importanza e la preziosità dei reperti sono state confermate anche dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province Lucca e Massa-Carrara. La Guardia Costiera ha così avviato immediatamente le indagini per individuare l’autore del reato. Identificato e convocato presso la Capitaneria, al trasgressore è stata contestata l’appropriazione indebita dei reperti e il danneggiamento degli stessi.
I preziosi reperti, localizzati e recuperati con l’ausilio di sommozzatori locali, saranno affidati per il restauro e la custodia alla Soprintendenza archeologica locale.

Finora non si conoscono le motivazioni del gesto, addotte dall’uomo durante l’interrogatorio, ma si può supporre che l’episodio si inserisca nel contesto di un fenomeno registrato in più località italiane, negli ultimi anni. Con la morte di persone anziane che avevano raccolto o collezionato oggetti archeologici – un tempo, infatti, pur essendo proibito, il fatto era tollerato – gli eredi tendono a disfarsi di oggetti la cui detenzione è oggi fonte di rischi pesanti. Le Forze dell’ordine raccomandano invece una consegna regolare degli oggetti alla pubblica autorità, assicurando che le procedure non hanno aspetti punitivi.