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Van Gogh felice. Tra sogno e letteratura, cosa nasconde questo quadro anomalo del pittore


Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles è un’opera di Vincent Van Gogh, realizzato con olio su tela – 81×65,5 cm -. Venne dipinto nel 1888, all’inizio della permanenza di Van Gogh in Provenza. Oggi conservato al Museo Kröller-Müller di Otterlo. E’ un’opera che emana serenità, gioia e voluttà. E’ uno dei dipinti meno tormentato di Van Gogh, in cui sente di avere la felicità a portata di mano. E’ un uomo pieno di speranza quello che realizza questo quadro ricco di lusso, calma e voluttà. Vincent aveva lasciato Parigi sia per la difficoltà di convivenza con l’amatissimo fratello Theo che per andare in direzione della luce, nel tentativo di creare un polo artistico autonomo, lontano da Parigi.

Il Meridione francese costituiva l’altra Francia. Era il luogo d’origine di Zola, Cézanne. Monticelli, artista amatissimo da Van Gogh, vi aveva soggiornato, fino alla morte.

Van Gogh giunse ad Arles nel febbraio del 1888 e prese in affitto una camera nella pensione-ristorante Carrel. Quando, una sera calda di quell’anno si imbattè in questa scena ne restò incantato. Da un lato questo posto gli evocò i manifesti lussuosi di Toulouse-Lautrec. Dall’altra pensò che fosse un luogo elegante che sarebbe piaciuto al personaggio Bel-ami di Maupassant. Nella lettera archiviata con il numero 678, scriveva alla sorella Wilhelmina:

«(…) Finora non mi hai detto se hai letto Bel-Ami di Guy de Maupassant oppure no e cosa ne pensi del suo talento. Te lo dico perché l’inizio di Bel Ami contiene una descrizione di una notte illuminata di stelle a Parigi con i caffè vivacemente illuminati sul boulevard ed è pressappoco lo stesso soggetto che ho appena dipinto. (…)»
Evidentemente, in quei mesi, l’artista sognava un progetto di successo e si identificava con il protagonista del romanzo che era uscito in un primo tempo a puntate, nel 1885, sulla rivista “Gil Blas” e poi in volume.
Il romanzo tratta dell’ascesa sociale di Georges Duroy, un uomo ambizioso e seduttore, che da povero militare in congedo e modesto impiegato nelle Ferrovie del Nord diventa uno degli uomini di maggiore successo nella società parigina, grazie al giornalismo e alla sua capacità di manipolare donne potenti e intelligenti. Ad Arles, Van Gogh immaginò certamente di uscire dal triste anonimato e di iniziare una fulgida carriera. Proprio per la caduta di quelle che non erano solo semplici sogni ma aspettative piene di certezza, Van Gogh maturò le prime, profonde delusioni che lo avviarono a un percorso che lo avrebbe portato in manicomio.