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Yoshiro Tachibana, storie di donne-Dee del giapponese dalla dolce malinconia. Il video



Yoshiro Tachibana (Kobe, 1941 – Muxia 2016). È nato appena una settimana dopo il bombardamento di Pearl Harbor. Un’infanzia piena di difficoltà. Figlio di un professore, ben presto decise che voleva dedicarsi alla pittura. Ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Tokyo. Oltre a Paul Klee ha anche scoperto la sua passione per il flamenco e a Tokyo ha incontrato importanti artisti spagnoli del momento. Nel 1968 si unì ad un gruppo di artisti anarchici – la Bandiera Nera – che volevano combattere attraverso l’arte la guerra del Vietnam. Da quel momento, fino al 1974, ha viaggiato in Russia, Amburgo, Oslo, dove conosce il lavoro di Munch e Kiel, dove è affascinato dal lavoro di Emil Nolde. In Spagna ebbe la sua nuova patria. Quando arrivò in Galizia trovò molti elementi in comune tra quella terra e il suo luogo d’origine. Un posto strano, con gente malinconica e silenziosa e rimase a Muxía. Costruì la propria casa aiutato dai vicini e conobbe Paz, che sarebbe diventata sua moglie. Sotto il profilo artistico, osserveremo alcuni dipinti che rinviano a Klee – nella prima parte del filmato – e un progressivo instaurarsi di un profilo onirico più orientato al sogno lieve, mitologico, come luogo di instabilità del bello, con situazioni edeniche simili a quelle di Chagall.