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Grazio Cossali – Il mistero del mantello invisibile



 
di Gian Mario Andrico
La Schola della Santissima et Imachulata Conceptione di Gabiano (oggi Borgo San Giacomo, centro della pianura lombarda), con sede nell’omonima chiesa sita nel castello, commissionò al pittore Grazio Cossali una ancona conformi all’ornamento fatto, ciovè alta Braza 639 larga Braza 438… l’anno 1606. La documentazione che testifica tale affermazione si trova ora nell’Archivio parrocchiale del paese. In realtà si tratta di tre lettere autografe dell’artista che svelano, almeno in parte, il rapporto epistolare che egli tenne con i committenti gabianesi. Le missive gettano luce su una delle due opere che Grazio s’impegnò ad eseguire per la chiesa del castello ma, nel contempo, creano un “caso” dai risvolti misteriosi: infatti, se la lettera datata 25 aprile 1606 è, di fatto, il contratto tra il pittore e i massari della Scuola dell’Immacolata Concezione per la realizzazione di una tela ivi conservata, un’altra del 21 ottobre 1608, invece di descrivere l’opera a tutt’oggi esistente nella chiesa, raffigurante una Madonna in gloria e Santi, rivela ciò che a Borgo San Giacomo non esiste più: cioè l’antica presenza di un terzo dipinto, oggi scomparso.

Ecco il testo della prima lettera: Adì 25 Aprile 1606 Sia nuotto et manifesto a chi legerà la presente come io Gratio Cossali son restato dacordo con Messere Bartolin Martinello Sindico et Messere Gratiol Billi sotto massaro et messer Giovanni Antonio Sellero massaro tuti della schola della Santissima et Imachulata Conceptione di Gabiano di far una ancona conformi al ornamento fatto ciovè alta brazia 639 larga braza 438 nella quale ve sia depinto il Padre eterno il Spirito Santo et la Immachulata Vergine con quattro angeli quatro Cherubini et quattro Serafini et abasso Santo Jovachino et Santa Anna et questa prometto farla a ohi di colori fini et anco velata de Azzurro oltra marino da schudi n. dieci… in buona et laudabil forma et prometto farla per la festa di Nattali prossimo che viene et me anno promesso di darme schudi n. cinquanta da berlingotti 7 et di più li ò rimesso a loro quando sarà fatta di pagarmi la tela et il telaro oltre i sudetti 50 schudi et al presente ò riceputo di caparra schudi dieci et al compimento della opera profetino darmi schudi n. 7 et il restante la mità a Santo Bartolomeo dell’anno 1607 et laltra mità a Santo Bartolomeo dell’anno 1608 et in fede della verità ò fatto la presente di mia propria man et questo fu in presentia del signor Marco Denaro et de messer Paulo Turino daqua longa Testimonio quali si sotto schriveranno overo faranno un segno. Io Barcollino Martinello de Gabiano sindhico a firmio ut sopra Io Gratiolo Belli promitto ut supra segno più del sudetto Paiolo Io Marco Denaro fui presente a quanto di sopra Io Gioandomenico… syndico promitto a quanto di sopra Io Zovana Antoni Severo a firmio ut supra Io Gratio Cossali prometto ut sopra.
Ecco invece la seconda lettera, quella che rivela l’esistenza del dipinto misterioso, di cui si è perduta traccia. Adì 21 Ottobre 1608 Sia notto a chi legerà la presente come io Gratio Cossali son restato dacordo con messer Graziolo di Belli et messer Piero di Micheli di far un confalon di grandezza alto Braza doi quarti et largo Braza 193 con le infrascritte figure da una parte la Beatissima Virgine qual abia sotto il manto la compagnia delli homini e delle done doi angeli che levino il manto et da altra parte del gonfalone santo Jovachino quando abrasia santa Anna con una prospettiva et una porta et lotano in machia se sarà posibile farò langelo quando aparè a santo Jovachino et sarano figure piccoline et quest per precio de schudi n. vinticinque da berlingotti 7 per schudo et prometto farlo per la festa dell’Immachulata Conceptione prossima che viene et a buon conto o’ riceputo schudi n. sette et in fede della verità o’ fatto la presente di mia man propria. Lire 28 soldi 14 denari Io Gratio Cossali Di più dopo finita la opera prometeno darne altri sette schudi et il restante termina a santo Bartolomeo che sarà del 609. Gratio quam supra. Eccezionale il documento, pure questo inedito, che getta nuova luce sulla produzione artistica del Cossali, annoverando tra le sue opere un quadro perduto, raffigurante la Vergine Maria avvolta in un manto tenuto aperto da due angeli, a coprire e proteggere anche la Compagnia delli hommini e delle donne… Ma non solo. Si tratta in realtà di un gonfalone professionale, dice chiaramente la lettera, un confalon di grandezza alto Braza doi quarti et largo Braza 193… dipinto quindi da ambo i lati, da una parte la Beatissima Vergine qual abia sotto il manto la compagnia… et dal altra (parte) del gonfalone santo Jovachino quando abrasia santa Anna… Salgono quindi a quattro i quadri che l’artista realizzò per Gabiano e che la Confraternita, con sede nella chiesa del castello, gli commissionò per abbellire il tempio. Quindi ecco una terza lettera, che descrive nei dettagli una grande ancona che a Borgo San Giacomo è ancora conservata: il pittore assicura, d’accordo coi sindaci e i massari della Scuola, che eseguirà una tela conforme all’apparato ligneo che la dovrà incorniciare.
Questo il documento: Adì 26 Marzo 1607 Io Gratio Cossali o’ ricevuto da messer Giovanni Antonio Severo da Gabiano liri trentatrei et soldi tredeci dinari sei et questi a buon conto della ancona suddetta. Io Gratio Cossali Adì soprascritto Si dichiara per la presente come messer Giovanni Antonio Seler et messer Paulo Marcandon et Messer Giovanni Jeronimo Belli determinato che nella ancona sudetta che io abia da dipinger il padre eterno a man stanca sentato in nuola et a man drita nostro Signore Jesu Christo medessamente sentato et in mezo il spirito santo con li medesimi colori come di sopra. Et non potendo far li quatro cherubini si abian di lasiar et per fare questa gionta siamo restati dacordo in schudi n. otto da berlingott 7, quali promettino darli subito fornita la opera et in fede de la verità si sotto schriverano Io Giovan Antonio Seler promitto ut supra Io Paulo Marcadone prometto ut supra Io Ieronimo Beliprometo ut supra Io Gratio Cossali prometto ut supra. Non è noto perché nel documento il pittore affermi che non può far li quatro cherubini mentre l’opera li raffigura, insieme ai serafini, due dalla parte di Cristo, e gli altri da quella del Padreterno.
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[PDF] Il mistero del mantello invisibile



STILE ARTE 2007