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Il mistero dei tre fratelli Le Nain


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Il Museo del Louvre di Lens (22 marzo-26 giugno 2017) ha allestito una mostra, tesa a far luce sul fenomeno dei fratelli Le Nain. La struttura dell’esposizione consente di porre in evidenza i nodi di questi pittori non scontati e, nonostante tutti gli studi compiuti, ancora sfuggenti. La mostra è stata organizzata dal Museo del Louvre-Lens, Kimbell Art Museum di Fort Worth (Texas) e dai Musei di San Francisco (California). Curatori: Nicolas Milovanovic, (Louvre), e Luc Piralla, (Museo del Louvre-Lens).

a le nain

Provenienti da Laon in Piccardia, i fratelli Le Nain sono tra gli artisti più talentuosi del 17° secolo. Molti dei loro dipinti sono diventati vere e proprie icone della storia dell’arte. Eppure la loro storia e i significati dei loro dipinti sono spesso criptici e costituiscono uno dei più grandi misteri della pittura francese.

Introduzione

I fratelli Le Nain erano tre: il vecchio Antoine, Louis e Mathieu, il più giovane. Provenienti da Laon, si sono formati presso un artista molto probabilmente nordico, la cui identità non è nota. Si stabilirono a Parigi nel 1629, nell’area privilegiata di Saint-Germain-des-Prés, dove risiedevano i pittori provinciali e stranieri che volevano sfuggire alle costrizioni della società parigina. Le loro composizioni più famose mostrano contadini rappresentati con grande potenza emotiva e completa originalità, soprattutto per l’epoca. Queste scene mostrano la verità umana più umile, con una dignità senza precedenti. I fratelli Le Nain hanno creato un nuovo tipo, applicando alla rappresentazione del popolo le regole del ritratto di gruppo basato sull’assenza di narratività. I volti sono rivolti verso lo spettatore con gli occhi intensi o con espressioni sognanti e malinconiche.
 

Louis: un genio incompreso?

Louis, il fratello-mezzano, è il più misterioso dei tre Le Nain. Il suo nome è il meno frequentemente citato nelle fonti antiche. Eppure è lui che è considerato il genio artistico della famiglia, l’autore della maggior parte delle scene contadine. Egli si rivela stilisticamente per un insieme coerente di dipinti dai colori freddi – tra la tinta mattone-bruno e il verde bottiglia – e per un’azione pittorica dettagliata e precisa. Louis è anche l’unico dei tre fratelli la cui pittura si presenta con un vero senso del paesaggio.
 
Antonio, ritrattista e miniatore

Antoine è il maggiore di tre fratelli. È lui che ottiene il controllo familiare e che ottiene il diritto di aprire un laboratorio nel recinto privilegiato dell’abbazia di Saint-Germain-des-Prés a Parigi nel 1629. Antoine è, almeno legalmente, il capo del laboratorio. Egli si rivela soprattutto come ritrattista e miniaturista.

Mathieu, l’ambizioso

Mathieu è senza dubbio il più ambizioso. Nel 1633, diviene pittore della città di Parigi, poi tenente in una milizia. Dal 1658 egli porta il titolo nobiliare di “signore de La Jumelle”, nome di una fattoria di cui è proprietario e che si trova nei pressi di Laon, luogo d’origine della famiglia. In Mathieu le composizioni religiose predominano.
Il suo stile è caratterizzato da colori contrastanti, forme morbide, giustapposizione di diversi accenti luminosi. Mathieu, a differenza dei suoi fratelli che dimostrano di ricorrere alla presenza dei modelli umani, dipinge recuperando suggestioni dalla pittura d’altri autori, che poi trasforma o sintetizza. E’ un eclettico; ha fonti multiple, in particolare Caravaggio.

Intorno ai Le Nain

Il successo dei Le Nain incontrato nel 17 ° secolo, e in particolar modo con le loro scene rurali, è testimoniata dal gran numero di seguaci e imitatori. Le opere di questi artisti secondari per molto tempo sono state considerate come autentici lavori dei Le Nain. Gli specialisti hanno lavorato a lungo, nel corso di un secolo, per chiarire le personalità artistiche di questi seguaci e espungere dipinti non autografi dal catalogo generale. Tra i principali studiosi dei tre fratelli, Sir Robert Witt (1872-1952), un pioniere nella creazione del catalogo, Paul Jamot (1863-1939) e Jacques Thuillier (1928-2011).

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