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Il prototipo della Maddalena di Caravaggio tra i disegni scoperti da Curuz e Conconi


Un'immagine tratta dai quaderni di campo di Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli,confluiti negli e-book "Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate. La scoperta che rivoluziona il sistema-Merisi". A sinistra il volto della Maddalena, dipinto nel 1606 dal Caravaggio. A destra un disegno steso dal giovane Merisi, negli anni Ottanta del cinquecento, quand'era nella bottega di Peterzano. L'opera è stata individuata dai due studiosi proprio nel Fondo che conserva i disegni di Peterzano - l''insegnante di Mersisi - e dei suoi allievi - oggi di proprietà pubblica e conservata nel Castello sforzesco di Milano
Un’immagine tratta dai quaderni di campo di Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli, confluiti negli e-book “Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate. La scoperta che rivoluziona il sistema-Merisi”. A sinistra il volto della Maddalena, dipinto nel 1606 dal Caravaggio. A destra un disegno steso dal giovane Merisi, negli anni Ottanta del Cinquecento, quand’era a Milano, nella bottega di Peterzano. L’opera a destra è stata individuata,con numerose altre, dai due studiosi proprio nel Fondo che conserva i disegni di Peterzano – l”insegnante di Merisi – e dei suoi allievi, oggi di proprietà pubblica e conservata nel Castello sforzesco di Milano

 


Nel corso dello studio del Fondo Peterzano – originariamente appartenente, in buona parte, al maestro di Michelangelo Merisi e alla sua scuola e oggi conservato al Castello Sforzesco di Milano -, Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli hanno individuato, tra i numerosi altri lavori grafici che sono poi ripresi dal grande artista nella maturità il disegno-prototipo dal quale Caravaggio ricavò il volto della Maddalena.
“Il lavoro da noi svolto comporta una revisione delle ipotesi piuttosto fumose, finora avanzate, sulla primaria matrice artistica di Merisi e, soprattutto, sulle sue modalità operative, che sono sconvolgenti per abilità e intelligenza – dicono i due studiosi – Per questo Caravaggio lascia in dubbio chi lo accosta pensando di risolvere i problemi senza analizzare le tecniche e gli incunaboli disegnativi del passato, che vengono abilmente e spregiudicatamente utilizzati dal pittore. Stiamo finendo l’opera dedicata alle tecniche. E sarà oggetto di dispute di fuoco”.
 
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http://www.stilearte.it/giovane-caravaggio-ecco-i-cento-disegni-ritrovati-e-le-ragioni-della-fondatezza-della-scoperta/