Press "Enter" to skip to content

Lucy Dodd – Pittrice e creativa, nonna del futuro Premio Nobel per la Medicina


dna foto 1 senza dida
Premio Nobel per la medicina, lo scienziato italo-americano Mario Capecchi è assurto agli onori delle cronache di tutto il mondo grazie alle nuove scoperte riguardanti la possibilità di introdurre modifiche genetiche nelle cavie attraverso cellule embrionali. Ma non si tratta del primo caso nel quale un membro della famiglia Capecchi riesce a raggiungere l’eccellenza nel proprio campo, come dimostrano gli elevati risultati ottenuti, stavolta nella pittura, dalla nonna materna dello studioso, Lucy Dodd.
dna foto 2 senza dida
Statunitense di nascita, la donna decide di lasciare il suo Paese, stabilendosi a Firenze, luogo ideale per far crescere e maturare il proprio talento. Si rivela da subito energica, capace di realizzare il sogno di diventare una grande artista, impresa favorita dall’apprendistato svolto presso maestri europei, tra cui Lenbach. Lucy apprezza l’impressionismo, che ha l’occasione di conoscere in modo più approfondito in seguito ad un viaggio a Nizza, dove incontra Walter Ramberg, che diverrà suo marito e dal quale avrà tre figli. A Firenze i due abitano nella cosiddetta “Ramberg Villa” (o “Villa della Stufa”) che la pittrice citerà in un’opera del 1913, Olive Orchard at the Villa della Stufa, e che si trasformerà, in seguito, in una scuola d’arte per ragazze americane.

L.DODD, Ritratto di Julie Kester, non datato, olio su tela, Fürstenfeldbruck, Collezione Kester-Haeusler-Stiftung
L.DODD, Ritratto di Julie Kester, non datato, olio su tela, Fürstenfeldbruck, Collezione Kester-Haeusler-Stiftung

L’esperienza della Dodd si ricollega, in particolare, a quella della River Hudson School, i cui componenti, dalla seconda meta del XIX secolo, giungevano in Italia con l’intento di cogliere le suggestioni del mondo antico. Esperienza arricchita però, come si diceva, dalle innovazioni promosse in Francia e in Germania. Nei suoi quadri, scene di vita quotidiana, traspare una notevole capacità evocativa: dai “tè in giardino”, che rimandano ai soggetti della poetica macchiaiola, alle feste, ai ritratti dei figli, degli altri familiari e dei domestici (“ la nonna, i giardinieri, i cuochi, le cameriere e i tutori privati per le lingue, la letteratura e le scienze” secondo la testimonianza della figlia, madre di Mario Capecchi). Nel 1929 la pittrice moriva nella sua villa toscana e veniva sepolta ad Assisi. Otto anni dopo, a Verona, nasceva il nipote, futuro Nobel, il quale a tutt’oggi conserva gelosamente numerose opere della nonna. E ben trentaquattro sono i dipinti di Lucy Dodd Ramberg inseriti nel catalogo della Smithsonian American Art Museum, soprattutto oli su tela, creati tra il 1898 e il 1914.