La produzione artistica di Ballarin, tra contrasti cromatici, forme essenziali ed equilibrati movimenti, è intrisa inoltre di “arti” e di storia, dimostrandosi brillante ponte tra Oriente e Occidente, con rimandi stilistici ad altre culture, in primis quelle bizantina e turca. Il risultato diventa quindi “meta-arte”, un’arte che guarda all’arte, con quel cavallo che ne è al contempo sintesi e sorgente
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Francesco era nato nel 1727, due anni dopo Giacomo. Era venuto alla luce a Londra, dove sua madre, la veneziana, Zanetta Farussi aveva debuttato come attrice, donna che Carlo Goldoni nelle sue Memorie avrebbe successivamente indicato come: "....una vedova bellissima e assai valente". La nascita in terra londinese e la leggerezza di costumi del Settecento, avevano permesso a Francesco di affermare di non essere un vero Casanova, ma di essere figlio di re Giorgio II. Suo padre, ufficialmente, era invece Gaetano Casanova, un attore e ballerino proveniente da Parma, con lontane origini spagnole, trasferitosi a Venezia per motivi di lavoro. Secondo la genealogia posta all'inizio delle Memorie di Giacomo Casanova, la famiglia paterna sarebbe stata originaria di Saragozza
Un cervo in fuga, un cavaliere con corno che invita cani e cacciatori a convergere sull'obiettivo venatorio. Un'ampia struttura attrezzata per tagliare e cuocere anche selvaggina di grosse dimensioni
La guerra, che felicità. Bum, bum, tuonano i mortai. Fii, fii, sibilano le granate. Ta-ta-ta-ta, crepita la mitraglia. E i cavalli? I cavalli si adeguano, nel paradiso dei combattenti futuristi. Qui ogni cosa è movimento, forza, dilatazione e compenetrazione. Qui, sul campo di battaglia come sulle polverose piste dove sfrecciano gli automobili dai motori arrembanti, come nei cieli bassi solcati da velivoli con le ali di carta. La vita è un gioco, allegro e rumoroso. Così la guerra: un gioco da giocare in corse temerarie e beffarde
La sua poetica è caratterizzata in parte dal sogno di sé come eroina, in grado di placare le forze brute della natura e, dall'altra, delle contraddizioni tra cultura e cervello primitivo dell'umanità, ancora dominato da un violento piano istintuale. Sotto il profilo semantico, possiamo notare la caratterizzazione dei comportamenti pulsionali. Il cavallo-donna è la madre, la cura amorevole, l'affetto, la difesa. L'orso è l'insidia del maschio e della violenza, il gatto è il cucciolo. L'alligatore è molto spesso la comunità, la famiglia, il giudizio degli altri. Addentriamoci in questa foresta di simboli, che l'autrice rende con un registro figurativo post-surrealista, con riprese e citazioni di suggestioni da parte di alcuni autori del passato remoto, quali Goya
Ha esposto i suoi primi quadri nel 1887, e ha raggiunto lo status di specialista nei racconti pittorici del vecchio West e della vita della cavalleria americana. I suoi dipinti, i bozzetti in bianco e nero - che tanto avrebbero influenzato il mondo del fumetto - e le sculture da lui plasmate e fuse, poi in bronzo, lo resero ricco e famoso
Lo studioso toscano ha reperito e acquisito una copia fresca ed integra dalla battaglia di Anghiari di Pierre Nolasque Bergeret, precursore francese dell’arte litografica. La stampa realizzata dal Bergeret, più unica che rara, stante che non esiste nel catalogo online del Louvre, British Museum, Albertina e Istituto Nazionale della Grafica, mostra una parte perduta nei rifacimenti e nelle copie successive, ma ripresa in alcuni casi, anche in scultura. Ecco la ricostruzione di ciò che è stato perduto e ritrovato