L'opera presentata in queste ore dal Met di New York, come importante acquisizione fu dipinta in America dal pittore francese Jacques Amans. Il ruolo di rilievo del ragazzino di colore nell'economia del dipinto. La cancellazione di questa figura avvenne agli inizi del Novecento. Il recupero dell'immagine, grazie a un accurato restauro
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E' nota soprattutto per i suoi grandi quadri di silhouette nere, che riprende, sotto il profilo tecnico dalle pratiche d'arte applicata viennesi e parigine, un tempo utilizzate per realizzare rapidamente ritratti di profilo. Il bianco e il nero posti in contrasto assoluto, in un'inconciliabilità cromatica, le carte decoupé con una violenta delineazione del tracciato ritagliate, i formati ampi,la ripresa di immagini di antiche fiabe trasformate in luoghi della violenza conferiscono a questa artista una notevole potenza.Oggetto del suo esame sono soprattutto le tensioni tensioni razziali in America, le repressioni compiute dal potere, la violenza di genere e la sessualità.
Dalla Rivoluzione francese all'abolizione della schiavitù nel 1848 e dalla rivolta degli schiavi a Saint-Domingue (Haiti) nel 1791 all'emergere del movimento Négritude negli anni '30, questo periodo che dura da quasi un secolo e mezzo ha visto prima tendere le tensioni, le lotte e i dibattiti causati dalla nascita della democrazia moderna e di conseguenza ha caricato e alimentato il mondo delle immagini e dell'arte. Nonostante tutti i tipi di obiezioni e ostacoli, un'iconografia e un'identità nere si stanno gradualmente affermando.
La classificazione e la giustificazione ideologica del proliferare delle razze testimoniate dai quadri del Settecento messicano contiene piccoli segnali volti ad accreditare la liceità dei matrimoni misti nel Nuovo mondo
Perché il Novecento ha tradotto le forme dell’arte africana in un linguaggio rinnovato? L’Occidente non era più in grado di capire il mondo nonostante scienza e tecnica. Ecco allora questo eversivo ritorno alle origini che avrebbe mutato il modo di esprimersi del secolo scorso
Lo sforzo maggiore per la pittura del primo Rinascimento - già peraltro affrontato, con scarsi esiti, dagli allievi di Giotto - fu rendere i moti dell'anima, le emozioni, i caratteri delle persone dipinte. Mentre, infatti la scultura gotica, contando anche sulla possibilità di calchi dal vero, poteva rendere gli effetti lancinanti del dolore, il mutamento di un volto che grida, l'angelicità di un sorriso, il movimento raffrenato di una persona che parla, la pittura si trovò in difficoltà poichè le espressioni richiedono un lavoro sulla tridimensionalità dell'immagine. Il riso e il sorriso, soprattutto, costituirono un notevole problema anche per Leonardo, in quanto queste espressioni modificano notevolmente l'assestamento delle strutture muscolari del volto
Dapprincipio , i re Magi erano effigiati tutti e tre con la pelle bianca. A partire dal XII secolo, però, furono “delegati” a rappresentare le tre parti del mondo allora conosciute, venute a rendere omaggio al Bambino. Fu così che Giovanni Hildesheim nella sua Historia trium regum (scritta tra il 1338 e il 1375) “scurì” uno dei sapienti, Gaspare, facendone “l’Etiope nero”. Una “deviazione” eccezionale rispetto alla regola, in quanto il nero era considerato il “colore del demonio”