Un anno e mezzo di intenso lavoro per l'artista-studente svedese Anders Ramsell che ha voluto rendere un artistico omaggio - "una sorta di parafrasi" del film, ha affermato il giovane autore- all'opera cinematografica di Ridley Scott.
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L'incantatrice di serpenti è uno dei quadri più intensi del Doganiere Rousseau. E' il sogno di una natura primordiale, accanto a un fiume che tanto somiglia alla Senna. Un luogo ripensato dall'accesa fantasia dell'artista, in un'opera che precede e che condiziona i dipinti dei surrealisti. Qui la vediamo in una'animazione, che è un gioco, ma, al tempo stesso, uno spunto di meditazione sulle scelte compositive del pittore
La visione sequenziale ininterrotta degli autoritratti di Van Gogh, intesi, ognuno, come singolo fotogramma di un breve film,lascia emergere lati della personalità che ogni singolo frame non ci avrebbe comunicato. Quell'uomo di roccia friabile, duro e al tempo stesso fragile, che appare, ad immagine e fissa nei quadri allo specchio, qui rivela una grande dolcezza, una timidezza adolescenziale e una malinconia struggente nella quale si cela uno sconfinato, doloroso desiderio dì'amore.
Questo video mettendo insieme, in un montaggio che crea continuità e movimento tra un ritratto femminile e l'altro, cinquecento anni d'arte e bellezza, è meravigliosamente intenso e commovente. Sommando volti e sguardi, creando una continuità da cartoon tra le tele, l'autore ha realizzato un'opera indimenticabile nel quale traspaiono i caratteri dell'eterno femminino: la dolcezza, l'acutezza, la malizie, l'intelligenza. E soprattutto la forza degli occhi.
il mito preraffaellita era quello di recuperare la purezza della pittura antica, quella, appunto che aveva preceduto il riformatore Raffaello e tutto ciò che in arte, era avvenuto dopo di lui. Il movimento, sviluppatosi n Inghilterra grazie ala sensibilità italiana di Rossetti, in verità immaginò di recuperare volti e situazioni connotati da spiritualità e mistero. Occhi di donna persi nell'assoluto o sguardi che turbinano attorno all'osservatore trascinandolo magneticamente nel dipinto.
Rino Stefano Tagliafierro, nato nel 1980, video-animatore-sperimentale e regista, ha incontrato il gusto del pubblico mondiale, in particolar modo con Beauty, un cortometraggio nato dall'animazione di dipinti ottocenteschi e antichi, scelti anche per il nitore delle immagini, sulle quali si può lavorare con risultati di intensa verità
L'urlo, o anche Il grido, è un celebre dipinto di Edvard Munch (titolo originale in norvegese: Skrik). Realizzato nel 1893 su cartone con olio, tempera e pastello, come per altre opere del pittore espressionista è stato dipinto in più versioni, quattro in totale. In alcune composizioni poetiche l’interprete dell’espressionismo nietzschiano racconta l’origine del celeberrimo dipinto: una passeggiata con amici portò in evidenza il dolore atroce di ogni segmento di vita di fronte alla natura matrigna. E quel volto contorto che deforma il mondo con un suono deflagrante conferma la posizione dell’uomo senza Dio: un’immensa sofferenza che diventa grido di sconfitta al cospetto del nulla
L'intento dadaista del video di distruggere ogni equilibrio di lusso, calma e voluttà, è ben evidente in questo lavoro, che inizia in modo truculento con la pittura americana, prosegue con le carcasse di Rembrandt, manda in orbita i santi e si conclude con un divertentisissimo concerto finale, in salendo, di baci-pernacchia tra protagonisti di quadri celebri