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Stile Arte

Archeologia a colpo d’occhio. Cos’è questo raro oggetto trovato in un campo. In Europa ne hanno scoperti solo 15

Il nome della città è di origine veneziana e compare per la prima volta nella vita di Ottone di Bamberga (civitas ducis Camina in Herbord, in Eba castrum magnum Gamin o in urbe Games ). La bolla del 14 ottobre 1140 per il vescovado della Pomerania afferma Chamin cum taberna et foro . Nella bolla di protezione del 25 febbraio 1188 si scriveva apud civitatem Camyn . Infine, nel XIII secolo, venne istituita la forma Camin. Fondamentalmente con il termine camin -camino - indicavano un'unità abitativa.

Montichiari aspetta la lama di luce dell’equinozio che “taglia la roccia” delle Pieve. Magia e devozione antica

Lavori all'interno impediscono quest'anno di vedere la croce di luce. nella chiesa. Chi volesse potrà comunque posizionarsi all'esterno dell'edificio romanico, dietro l'abside, per ammirare intorno alle ore 17-17,30 e se le condizioni atmosferiche lo permetteranno questo evento di sempre grande suggestione.

Mostre | “Tolkien. Uomo, professore, autore”: cimeli e ‘chicche’ a Napoli per i 70 anni della pubblicazione de Il Signore degli Anelli

Napoli ospiterà fino al 2 luglio 2024 a Palazzo Reale la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo

Archeologia a colpo d’occhio. Cos’è questa strana cosa romana trovata in un campo. A che serviva, di che materiale è fatta

Lo strano deposito si presentava come una sorta di guscio di tartaruga metallico, sepolto a una profondità relativamente esigua sotto un terreno piatto, come possiamo vedere chiaramente nell'immagine qui sopra. La terra è stata asportata con estrema cautela.

Aprono una porta sotterranea. Trovano una suite dell’Aldilà perfettamente arredata. E due bare del ‘500 nella “camera da letto”

La tomba, lunga 25 metri e composta da una camera funeraria centrale e da una camera posteriore, di dimensioni inferiori, venne realizzata sul terrazzamento di un villaggio, utilizzando conci in pietra. L'accesso si trova alla fine di un corridoio in discesa lungo 17 metri

Appena trovata a Bibione. Cosa offre il sottosuolo. Gli strati romani e la villa tra le dune che produsse ricchezza con il pesce

La villa prosperò verosimilmente grazie alle risorse del mare, in particolare con la pesca e l’allevamento di pesci, come sembra indicare peraltro il ritrovamento di pesi di terracotta per le reti. Le imponenti strutture murarie, realizzate in pietra del Carso e di Aurisina e il lussuoso arredo delle stanze, decorate da affreschi e mosaici, testimoniano allo stesso tempo le elevate possibilità economiche dei proprietari.