Agli albori del Novecento, Matisse è protagonista della dirompente avventura del gruppo dei Fauves. Poi l’incontro con Giotto, i primitivi italiani, l’arte decorativa orientale. E nell’omaggio incantato alle fanciulle levantine si palesa sulla tela il miracolo di una pittura che si fa ricerca dell’eterna armonia e della suprema felicità
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La permanenza di Michelangelo Merisi nell'isola - tra Messina e Siracusa - lascia spazio all'idea di capolavori nascosti. Un giovane studioso avanza alcune proposte da verificare. Resiste una certa tendenza ben localizzata ad accostare – fino a comprendervi – al passaggio siciliano di Merisi un numero più ampio di quadri rispetto ai tre o quattro unanimemente riconosciuti. Se effettivamente tale periodo è stato particolarmente sfortunato, con la gran parte delle opere andata dispersa, qui se ne includono alcune peraltro di dubbia autografia e non sempre esprimendovi le dovute cautele.
La formazione di Cossali è scissa in due periodi: nella tela più antica, l’Ultima Cena di Pudiano (1580?), le figure sono scorrette mentre è di altissimo livello l’impianto architettonico, la cui origine rimane un mistero: certo è che in tutti i suoi dipinti sono presenti architetture che risentono sia della pittura veneziana del Veronese, sia dei Campi di Cremona. In un secondo momento, nella Vergine con i santi Ambrogio e Rocco di Macesina di Bedizzole (1582), Grazio cambia completamente il modo di realizzare le figure, i volti assumono una maggiore elaborazione e dolcezza, derivate da Luca Mombello, esecutore testamentario di Moretto
Accostando a opere e manufatti cinqueseicenteschi di collezioni italiane presenze dell’arte contemporanea, la mostra, allestita a Milano, tra il Poldi Pezzoli e le Gallerie d'Italia,intende stimolare il visitatore a rintracciare analogie, rimandi e corrispondenze tra i significati implicati nel multiforme e complesso fenomeno delle Wunderkammern