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Posts published in Aprile 2018

Il Simbolismo. Il sogno, lo spirito. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra

Il Simbolismo è, al tempo stesso, un momento di chiusura al progresso e a una società dominata dall’imperio della quantità e di apertura per affermare una modernità che, sulla scia della poesia di Baudelaire, fa della resistenza al moderno il proprio segno di riconoscimento. Emblema della caduta e del fallimento, I fiori del male sono il punto di partenza di un momento culturale che si definisce in primo luogo attraverso la negazione: rifiuto del reale ridotto alla semplice percezione intuitiva, rifiuto dell’accademismo, rifiuto del naturalismo e del verismo. La lunga lista dei rifiuti sembra definire il simbolismo come l’ultima risposta alla triplice frustrazione dell’uomo moderno: frustrazione generata, storicamente, da Copernico (l’uomo non è più al centro dell’universo), da Darwin (l’uomo non è il compimento dell’evoluzione) e da Freud (l’uomo è incapace, per natura, di dominare le proprie pulsioni interiori).

I significati del tappeto orientale. Il giardino paradisiaco, la fonte, i fiori, gli uccelli

Gli apparati decorativi restituiscono un linguaggio comune tra la cultura medio-orientale e l'Europa. La struttura del giardino, inteso come luogo perduto, ricostruito in terra, simbolo di pace e di allontanamento del Male che insidia in ogni passo la vita.

Oscar Di Prata – I simboli: amore, sopraffazione politica, sfruttamento, solitudine

L'artista lombardo presentava una ricorrenza di simboli, tali da delineare un preciso linguaggio simbolico. L'associazione di più simboli creava un complesso ma preciso quadro di senso. Maurizio Bernardelli Curuz, curatore della grande mostra dedicata al pittore, qui delinea il lessico pittorico per comprendere pienamente il significato delle opere. Dalle isole alle zattere, dalle scimmie ai serpenti, dalle donne ai prelati. Ritratto di un mondo che sa cos'è l'amore, ma che lo nega a se stesso

Hopper e la casa di Psyco: analisi pittorica e influenze filmiche

Il pittore americano fu influenzato dal cinema, per poi influenzare a propria volta con le sue opere molti grandi registi: da Hitchcock a Wenders, da Jarmusch a Lynch e Robert Altman. E’ l’America la protagonista della pittura di Hopper, col suo messaggio iniziatico, quasi fideistico di promozione individuale, di felicità possibile per tutti; l’America ordinaria del XX secolo, sintetizzata in chiave anti-drammatica di pacatezza atemporale, coi suoi silenzi monumentali, con le americanissime location, dove il quotidiano si sublima in esperienza real-pop, dove l’aspettativa, semplice frammento di un racconto di cui non è dato conoscere la trama, non prevede necessariamente un esito. Una realtà ottimistica che facilmente esclude.
[caption id="attachment_9929" align="aligncenter" width="700"]Edward Hopper, New York Movie, particolare Edward Hopper,
New York Movie, particolare[/caption]
[caption id="attachment_9928" align="aligncenter" width="650"]Edward Hopper, New York Office, particolare Edward Hopper, New York Office, particolare[/caption]

La pittura e l'Unità d'Italia – Come leggere i simboli, tra cronaca e ideologia

L’opera si presta a un divertente percorso di verifica didattica, consente agli insegnanti di giocare con le ipotesi di lettura fornite dagli studenti e costituisce un buon elemento per l’ars memoriae. Il quadro si apre all’insegna della convergenza regionale, sotto l’egida di Vittorio Emanuele II, che appare al centro della tela, al vertice di un ideale triangolo, i cui lati sono costituiti da due donne che s’inchinano al re con atteggiamenti devoti. Le due giovani, eleganti dame sono la Lombardia e il Veneto, che ha ancora le catene alle braccia, come una prigioniera appena liberata dal carcere...

Leonardo: scoperta una nuova scena della battaglia d'Anghiari? Lo studio di Manescalchi

Lo studioso toscano ha reperito e acquisito una copia fresca ed integra dalla battaglia di Anghiari di Pierre Nolasque Bergeret, precursore francese dell’arte litografica. La stampa realizzata dal Bergeret, più unica che rara, stante che non esiste nel catalogo online del Louvre, British Museum, Albertina e Istituto Nazionale della Grafica, mostra una parte perduta nei rifacimenti e nelle copie successive, ma ripresa in alcuni casi, anche in scultura. Ecco la ricostruzione di ciò che è stato perduto e ritrovato

Federico Gessi, il punto di equilibrio scultoreo tra classicità e modernità

L'artista, premio Finalisti Nocivelli 2017, illustra la propria opera:"Le striature del marmo, così irregolari, naturali, mi hanno portato a pensare la linea artificiale che va a incidere la pietra in una relazione di complementarietà con le stesse ed in rapporto di positivo/negativo con l'area a smalto. Casualità e rigore, insito e inserito. Contrasti che si uniscono. L'opera fa parte della serie dei "marmi" iniziata nel 2007 con piccole opere (33x33cm) il cui "ciclo" ha raggiunto la massima estensione nel 2011 con la "grande" Strutturazione LXXVIII (53x265cm). Sono opere più immediate, ma anche le più complesse da leggere perché bisogna avvicinarsi per seguire le linee e apprezzare la lucentezza del marmo e quella dell'acciaio. Tre elementi distinti, ma uniti dall'idea e dal concetto. In cui il colore è un'ulteriore pennellata di luce capace di illuminare tutta l'opera".

Come leggere i simboli nascosti in un quadro sacro. Animali, piante, paesaggio e Tempo

L’indizio principale dell’azione di un sottotesto è costituito dall’evidenza di elementi che, per quanto descritti con grande precisione naturalistica - secondo il doppio registro leonardesco di soavità degli umani tratti e della minuziosa attenzione alle fisiche verità del mondo - si sottraggono a una logica di pura descrizione della realtà. L’uva, la neve, la viola e la nudità del Bambino sono stagionalmente inconciliabili. La valenza dell’apparato simbolico, nell’ambito delle finalità del dipinto, è pertanto superiore alla necessità realistica di configurare un’unità di tempo e di luogo

La prostituzione nell'arte. A Parigi. Perché le meretrici erano considerate un'istituzione?

Così, l'equilibrio della società e l'armonia coniugale erano preservati.
Ma all'interno di questa situazione, si moltiplica anche la prostituzione clandestina, in una mercificazione totale di ogni rapporto che diviene, da parte degli intellettuali segno del declino morale della borghesia stessa e dell'economia di mercato applicata ad ogni interazione umana. La prostituzione non deve apparire, ufficialmente, poichè la borghesia è farisaica. Gli artisti inseriscono così crescenti indizi, nei loro dipinti, che portano ad identificare tradizionali soggetti femminili, come aggressive donne da comprare