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Posts published in “Giorno: 4 Maggio 2018

Helena Blomqvist, i sogni e le paure delle bambine diventano splendide immagini. Eccole

Helena Blomqvist, nata nel 1975 in Smedjebacken, è un'artista svedese che vive e lavora a Stoccolma. Utilizza allestimenti, da lei preparati, con grande attenzione al dettaglio, e fotografie, che risultano trasposizione e re-invenzione delle immagini che sono suscitate nell'infanzia dall'ascolto delle fiabe. Grossi conigli, un poco spaventosi, gusci di noce trasformati in barchette, bambine dagli abiti candidi, oscurità che rinvie alle atmosfere delle immagini di David Lynch. Un regno dell'incomprensibile, che si dischiude ai misteri fitti della vita, osservato con gli occhi di una bambina, di un'Alice, forse. Blomqvist si è formata alla Photo Academy in Gothenburg , 1997-2002. Le opere sono spesso oniriche, inquietanti e surreali. Intrecciano natura e cultura, esseri reali e immaginari.

Steinlen (1859-1923), pittore dei gatti. Il video

Theophile Alexandre Steinlen (1859-1923), di origine svizzera, ma trasferitosi nella capitale francese appena ventenne fu il più grande disegnatore di gatti che la storia dell'arte abbia conosciuto. Per abilità e per quantità di dipinti, disegni, manifesti, dedicati ai simpatici felini. Egli fu autore di uno splendido manifesto, che tutti noi abbiamo visto almeno una volta, del locale Chat noir, che rappresenta, appunto un gatto nero

Sogni, desideri erotici e dolci malinconie nei giardini pittorici di Mike Worrall. Il video

Nato 1942 a Matlock Derbyshire, Regno Unito, Mike Worrall ha sviluppato con serietà e con ottimi esiti compositivi, accostamenti e brani onirici, secondo la formula iniziale della "scrittura automatica per immagini". Ciò presuppone che siano raccolti con libertà passi di sogni o di proiezioni inconsce, in grado di rilevare una su-realtà, che sta oltre le convenzioni visive sulle quali poggiamo la nostra percezione quotidiana. Non si tratta, come si potrebbe pensare, di un flusso di coscienza rapido, come avviene nella letteratura. Ma di un abbandono iniziale a un gioco caleidoscopico della memoria - anche artistica - che giunge a mescolare, accostare, inventare nuove immagini.