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Posts published in Maggio 2018

Osanna Francesca Davi: luce, materia, piani. Indagine creativa sulla transizione di stato

L'autrice, Premio finalisti Nocivelli 2017, analizza la propria opera: "La riflessione, in questo caso, parte dalla messa in discussione della fotografia e dall’idea che essa non sia rappresentazione della realtà, bensì un’azione che modifica la realtà. Fare fotografia significa fare una scelta, escludere e includere, astrarre e riconfigurare. La realtà viene trasfigurata perché la fotografia ne altera inevitabilmente alcune proprietà, quella del tempo prima di tutte. In fisica e in chimica si parla di "transizione di stato” per indicare la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro, attraverso il brusco cambiamento di una o più proprietà fisiche; la fotografia è un brusco cambiamento di una o più proprietà della realtà".

Pietro Campagnoli, così la scultura rivela l'anima delle cose. Il pieno ricostruisce il vuoto

L'autore, Premio finalisti Nocivelli 2017, analizza la propria opera: "La scultura non diventa più un oggetto a se stante, ma rimanda e “assorbe” l’ anima creativa e corporale dei suoi partecipanti, e di chi si presta come modello. Il mio obbiettivo primario, attraverso la mia ricerca, è tentare di far scomparire lo “spettro” del diverso, e mutarlo in una forma più umana ed empatica, in modo da eliminare qualsiasi barriera culturale e sociale di pregiudizio. La “corazza di gesso” non serve più a proteggere la vista dell’ interno, ma esalta l’essenza interiore per esprimere la ricchezza di chi vi abita. L’ opera si è sviluppata rielaborando l’ installazione di Joseph Kosuth “One and three chairs” e il concetto di forma di Aristotele".

Pompeo Batoni, la rosa centifolia lascia presagire la sontuosità del sesso della modella. Il più bel fiore

Sontuosa, aulentissima centifolia. La regina delle rose, inventata dai giardinieri di Fiandra, per due secoli beniamina dei maestri della natura morta. Ne tiene un esemplare tra le dita grassottelle della mano destra, la protagonista della tela di Pompeo Batoni che qui mostriamo. Con la sinistra, la fanciulla sorregge un canestro traboccante di corolle, tutte splendide, tutte mirabili, seppur umilmente recline al cospetto di Sua Maestà. Il più bel fiore però è un altro. Il più bel fiore è un piccolo seno vezzoso, che vellica ignudo il profluvio di petali, e tallisce come un virgulto marzolino. Poc’anzi, le stoffe grevi della veste sono scivolate dalle spalle della giovinetta, giù, sempre più giù, fino a derapare in larghe, morbide crespe immote. Batoni realizza quest’opera a Roma nel 1744

Disegnare come gli antichi con la punta d'argento. Come costruire in casa lo stilo di Leonardo

La punta d’argento è una tecnica riconducibile a quella antica della punta metallica. Lo strumento, detto anche stilo, consta di una bacchetta che può essere di vari materiali, quali il piombo – che lascia sul foglio tratti di grigio scuro facilmente rimuovibili utilizzando una gomma pane, ma che a causa della sua tenerezza si consuma con rapidità -, lo stagno – che, in aggiunta al piombo, rende la punta molto più resistente a discapito di un segno meno marcato che lascia sul foglio preparato un disegno sottile, utilizzabile esclusivamente per i primi bozzetti – e appunto, l’argento. L’argento è, soprattutto nel XV secolo e per i primi anni del XVI, la tecnica preposta ai disegni definitivi, grazie al tratto grigio chiaro ben visibile ed elegante, anche se impossibile da cancellare. Altri metalli, come l’oro, sono stati sperimentati a questo scopo: la traccia che lasciavano sulla superficie era però oggetto con il passare del tempo di ossidazione e conseguente alterazione del colore

Quali sono i dipinti di un pittore che hanno maggior valore? Quali quelli che "crollano"

Allora cercate la provenienza del vostro dipinto. Non sarà certo facile. Molto spesso gli artisti vendevano senza rilasciare alcuna ricevuta. Gli acquirenti compivano l'acquisto senza registrarlo su alcun diario. Ciò invece, avveniva più spesso nell'ambito di alcune case aristocratiche o alto borghesi all'interno delle quali esisteva una vera e propria contabilità per il controllo della spesa. Un'altra possibilità del collezionista di oggi è quella di trovare, all'interno di vecchi cataloghi, il la fotografia del quadro stesso

La notte, la luna, le nubi nella pittura del Romanticismo. Le opere splendide e malinconiche di Baade

Il norvegese Knud Baade (28 marzo 1808 - 24 novembre 1879) dipinse soprattutto ritratti e paesaggi notturni. Egli è particolarmente noto per i suoi dipinti al chiaro di luna che sono caratterizzati da forti contrasti drammatici tra luce e ombra. La sua poetica è romantica.Come ben ricordiamo la luna è presente come divinità lattescente misteriosa, in numerose opere dell'epoca. A partire dal nostro Leopardi, per passare al melodramma - "casta diva" - e a Beethoven, solo per citare autori e soggetti a noi più popolarmente vicini. La luna induce meditazioni, sogni ad occhi aperti, porta a un approfondimento del significato dell'umanità sulla terra. E, quand'è piena, diventa un'entità inquietante, a noi difficilmente percebile con l'intensità con la quale si presentava ai nostri antenati. La missione spaziale che portò l'uomo sul satellite ne ha appannato, in gran parte il suggestivo mito.

Teun Hocks – Foto-pittura d'umorismo surreale. Nubi e uomini fuori luogo

Le indicazioni al foto-pittore olandese Teun Hocks (1947) vengono dal mondo dell'inconscio, da quel punto di incontro tra arte e psicanalisi che costituisce l'elemento fondante del Surrealismo. Ma se spesso il movimento di Breton si riferiva alla dimensione onirica in un atteggiamento spiazzante - il sogno o l'incubo avrebbero dovuto rivelare le false sovrastrutture perverse della realtà - o attraverso l'humor nero, Hocks sviluppa una ricerca espressiva vicina a Magritte, in cui domina un approccio poetico al sogno, corroborata, nel suo specifico, da un divertente umorismo bianco

Venere benda Amore nel rosso Tiziano. Accecato perchè sia folle? Bendato perchè non offenda?

Il problema è capire – osservando un quadro del maestro cadorino: ad esempio questa tela eseguita attorno al 1565, una variazione su temi mitologici di squisita fattura e di ambiguo significato (Venere benda Amore: per punirlo? Per impedirgli di usare l’arco? Perché sia il caso a determinare il bersaglio degli strali) – come funzioni l’accostamento tra quel “rosso” e i suoi fratelli colori. Per quale diabolica legge quel “rosso” non soltanto riesca ad attrarre magneticamente su di sé lo sguardo, ma possa, nel contempo, cambiare la realtà all’intorno. Cosicché un lembo di stoffa assume da un lato il ruolo di fuoco d’attenzione, di calamita per la pupilla, di strumento dell’umana ammirazione; dall’altro sa, magicamente, sottoporre a metamorfosi cromatica tutto quanto lo circonda.

Castiglioni. Vi ricordate questi lampadari e questi orologi? Viaggio nella creatività del designer visionario

Il fuori scala, la cinetica, l’allegoria, la sequenza, il ready made, il segno grafico sono solo alcuni degli elementi chiave, ricorrenti nei suoi progetti, che saranno messi in luce nel percorso espositivo. Dagli allestimenti dei padiglioni della Rai, dell’Eni, di Montecatini per manifestazioni fieristiche, ai progetti per la cultura, per l’innovazione e per l’esposizione dei prodotti, emerge chiaramente la figura di Achille Castiglioni, capace di concepire la messa in scena come una regìa. Ogni elemento è studiato, ogni peso calibrato, il ritmo modulato; tutto è reso in funzione dell’allestimento, che si struttura come un dinamico racconto per immagini

E’ dello stalliere di Filippo il Bello il primo, nobile ritratto di un uomo di colore

I fiori di giglio che decorano il cinturone e il distintivo posto sul cappello all’africana lo classificano come un convertito, caratteristica tipica dei servi che lavorano presso grandi casati. Ciò che rende particolare il quadro, però è che l’individuo è un uomo libero, come denota il look, che segue le regole del canone rinascimentale