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Posts published in Gennaio 2019

Osanna Francesca Davi, viola meraviglioso. Quando i fiori parlano nella notte

L'artista, insignita del Premio finalisti 2018, analizza brevemente la propria opera: "'Botanica Notturna' è una serie in corso d'opera iniziata nel 2017 e si ispira alla celebre poesia di Sylvia Plath intitolata 'I Am Vertical', nella quale la scrittrice affronta i temi della vita e della morte, della mancanza di corrispondenze tra se stessa e il mondo con la conseguente incapacità di adattarsi. Tutte le fotografie sono realizzate all'interno di giardini botanici che mi piace visitare durante la maggior parte dei miei viaggi, sfruttando sia la luce naturale del posto alla sera, sia la tecnica del light-painting".

Fai una macchia su un foglio o sulla tela. Ti suggerirà ciò che devi dipingere. Il metodo di Leonardo e gli altri

Partire dalla suggestione di un muro scrostato o di un alone di umidità, creare fondali caotici dai quali estrarre figure e composizioni dinamiche e incisive. Da Leonardo al Novecento un viaggio nella materia che contiene immagini

Alessandra Cecchini, la memoria velata e la paura di dimenticare. Bulino, nebbia ed oblio

L'artista, insignita del Premio finalisti del Nocivelli 2018: ""Il soggetto di "Quanta paura di dimenticare" si riferisce a una persona a me molto cara: il mio nonno materno. È questo attaccamento, questa devozione, che mi ha permesso di notarne alcuni particolari gesti, un modo tutto suo di stare al mondo, alcuni colori che gli appartengono, che lo connotano nella quotidianità. Partendo da un'immagine appartenente alla mia memoria personale ho tentato dunque di materializzare una paura che appartiene alla collettività, ossia quella di dimenticare e di essere dimenticati. Oggi, in una società ossessionata dall'immagine, dalle apparenze, è infatti necessario ragionare sul nostro rapporto con le immagini – compulsivamente scattate e condivise - e con la materialità degli oggetti di cui ci circondiamo per non sparire".

Francis Picabia quotazioni gratis. La vita del super creativo che si rovinò collezionando automobili

Il suo gusto eccessivo per le auto ( ne raccoglie più di 150) , ne segna la rovina. Moltiplica allora, per far fronte ai debiti, le piccole tele, affrontando molti generi , tra i quali la pornografia. I suoi ultimi dipinti sono segnati dal minimalismo: punti di colore sparsi su sfondi densi e monocromi , dal titolo Non voglio dipingere , Quale prezzo , Pittura senza scopo o Silenzio .... Nella primavera del 1949 la Galerie René Drouin a Parigi , ha organizzato la sua prima retrospettiva . Alla fine del 1951, Picabia subisce una arteriosclerosi paralizzante e muore due anni dopo

Fai clic. Lente magica per ingrandire. Notte, lampi, tuoni, energia elettrica. Russolo, divisionista-futurista

Pochi dipinti, nell'ambito della figurazione più attenta ai canoni tradizionali del paesaggio, sono così spaventosamente carichi di energia, come Lampi (1910) di Luigi Russolo, pittore e importante musicista del futurismo. Il divisionismo, che nasce come derivazione impressionista, moltiplica gli esiti delle presenze di energie occulte nei dipinti. Già Monet tenne conto delle vibrazioni stenografiche e telegrafiche, nei suoi dipinti; Munch si sentì attraversato dalle onde radio che parevano modificare la realtà circostante. La modernità si faceva spazio, raggiungendo il trionfo con il Fututismo. Il divisionismo - al quale questo importante quadro di transizione appartiene, nonostante il soggetto sia già, tematicamente futurista  - è in grado, attraverso punti e minuscole scintille di luce colore di suggerire le energie nascoste, che esplodono, durante il temporale. Ingrandiamo questo quadro, fino a vederne la più piccola pennellata

Danzare la pittura. Quando la tela impressiona la ballerina. Convergenza coreografi-artisti

Il fotografo Laurent Paillier e il critico di danza Philippe Verrièle sono gli autori di Danser la peinture (Scala New Editions). In questo libro che combina fotografia e saggio, scavano insieme un legame originale tra danza e arti visive, che si distribuiscono in undici movimenti o incontri. Perché il loro concetto di base è qui: mettere a confronto un coreografo con il lavoro di un artista visivo e invitare il primo a progettare una danza, una performance, in risposta al secondo. Lawrence Paillier ha poi fotografato ognuno di questi scontri e Philip Verrièle ha analizzato, con un saggio critico, la risultanza di queste esperienze, al fine di delineare, in ultima analisi, "un'arte ballo contrehistoire", per citare il sottotitolo del loro libro

Elena Adamou, il tempo ricamato e il tempo cosmico tra libertà e ossessione del vivere

L'artista, Premio finalisti Nocivelli 2018: "Il tempo che intendo valorizzare con il mio lavoro non si riferisce ad un tempo eterno o comune, ma al tempo intimo che ognuno di noi dedica a se stesso, un tempo fragile quasi violato in giorni come i nostri. My Naegleria Fowleri 2171' è nata dal mio incontro con Mattia Davide Amico, sonic interaction designer, con il quale abbiamo sviluppato un ricamo interattivo sonoro con l'intento di dare ad un'arte antica un aspetto diverso e coinvolgere lo spettatore facendolo diventare parte attiva dell'opera".

Noè e i figli. Un quadro di Peterzano e allievi che porta nell'area in cui lavorava il giovane Caravaggio

Il processo attributivo si è svolto attraverso l'individuazione di elementi stilistici, iconografici e di marcatori culturali d'area geografica che hanno consentito, inizialmente, di collocare il dipinto nella cultura lombardo-veneta e di datarlo all'ultima metà del XVI secolo. La contestuale influenza interagente di modi veneti e cremonesi ha consentito di restringere il campo, giungendo con certezza all'atelier di Simone Peterzano, sia attraverso il confronto con i dipinti del suo corpus, che attraverso l'analisi e la comparazione con disegni od opere precedenti e successive del maestro stesso e del suo allievo, Caravaggio, che attinse pienamente alla bottega di formazione. L'analisi dei materiali di Peterzano e dei disegni dei suoi allievi, in rapporto con discontinuità stilistiche rimarcate attorno al 1590, nella revisione del quadro di Peterzano dedicato al Miracolo dei santi Paolo e Barnaba (Milano) ha consentito di indicare una data più precisa rispetto alla realizzazione dell'Ebbrezza di Noè

Brigitta Tullo, catturare tutto ciò che avviene nei quadranti delle nostre giornate. In terra e in cielo

L'artista, insignita del Premio Finalisti del Nocivelli 2018, descrive la propria opera: "Quello che ho fatto non è stato altro che restare ferma nello stesso punto con gli occhi alzati verso il cielo e immortalare con le foto istantanee il movimento del sole sulla mia testa come in un’antica visione geocentrica, ovviamente a muovermi ero io e la mia macchina fotografica con tutto il resto del pianeta. Ritengo sia affascinante affrontare il fattore “tempo” come tematica, soprattutto su un supporto bidimensionale in cui un tema così ampio e sconfinato deve essere trattenuto da quattro pareti".

Davide Viggiano, l'assenza diventa scultura. Traccia e testimonianza di attesa e di legame

Il giovane artista del Nocivelli 2018:"L’opera Assenza - tessuti e filo di cotone, 2018, 41X80X47 - è il frutto di ricerca, esperienze di vita quotidiana e di sperimentazione degli ultimi anni. - dice l'autore, Davide Viggiano - Gli oggetti e in particolar modo gli indumenti e il filato sono per me simbolo di vita che legano tutti gli esseri viventi tra loro. L’abito è estensione del corpo, una seconda pelle. Ci copre, ci protegge, comunica sesso, appartenenza e allo stesso tempo diventa contenitore di carne e identità. La sedia che struttura l’intera opera rappresenta simbolicamente lo scheletro umano, il sostegno del nostro corpo, un corpo che materialmente non c’è, su cui poggiano solo alcuni indumenti".