A seguito degli interventi di scavo a Ostellato per la posa della nuova condotta idrica su via dei Lidi ferraresi, da parte di CADF La fabbrica dell’acqua, sono stati portati alla luce interessanti resti del periodo romano. Lo ha comunicato ora il Mic - Segretariato Regionale per l'Emilia-Romagna. Ostellato (Ustlà in dialetto ferrarese) è un comune di 5 595 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie
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"Sono state rinvenute tre sepolture perinatali in anfore - affermano gli archeologi - L'utilizzo di questo tipo di contenitore che funge da ricettacolo per le spoglie dei defunti, nella primissima età di vita, è un fenomeno ben attestato. In tutti e tre i casi l'anfora fu segata verticalmente e rimontata per formare una cassa"
Un paio di altri esempi di queste figurine sono state registrate nel database archeologico, ma questo particolare esempio è forse il più completo. "La somiglianza complessiva di questo oggetto alle parti di altre statuette che sono state trovate - soggiungono gli archeologi - suggerisce che le statuette siano state realizzate con gli stessi stampi e forse importate in lotti".
Gli scavi archeologici di San Casciano dei Bagni hanno restituito i resti di un santuario termale e una necropoli di epoca etrusco-romana. Il santuario sfruttava le acque termali e doveva essere un luogo di straordinaria bellezza. Qui ci si curava a si pregava. Operavano anche chirurghi o sacerdoti con abilità mediche. Il santuario era oggetto di devozione, di consistenti doni economici e di testimonianze di riconoscenza garantite dalla presenza di ex voto di malati che avevano riacquistato la salute. Probabilmente nel passaggio dal paganesimo al cristianesimo, le vecchie statue furono gettate nell'acqua della fonte calda per cancellare l'antica devozione. Nel novembre 2022, durante gli scavi archeologici, furono riportate alla luce ventiquattro statue in bronzo ben conservate
Esso presenta due mani giunte, in preghiera, e diverse lettere - soprattutto consonanti - incise sulla parte anulare. Le lettere sono vergate su otto minuscoli pannelli, divisi da due borchie floreali
"Ho avuto due giorni liberi dal servizio e ho deciso di approfittare delle giornate soleggiate per fare escursioni. Mentre camminavo, ho visto qualcosa che brillava per terra, e all'inizio ho pensato che fosse una perla colorata o una pietra arancione. Quando l'ho raccolto, ho visto che la pietra era incisa come uno scarabeo".
Nello stesso sito sono state trovate altre uova - che hanno ceduto al peso del tempo e del tempo- e ceste utilizzate per portare i prodotti della campagna. Ora si studia il modo di aprirlo, senza distruggere l'esterno, ma potendo prelevare il contenuto
Una vicenda dolce e drammatica da rileggere per San Valentino. «Tolto il coperchio, e lanciato uno sguardo al cadavere attraverso il cristallo dell' acqua limpida e fresca, fummo stranamente sorpresi dall'aspetto del teschio, che ne appariva tuttora coperto dalla folta e lunga capigliatura ondeggiante sull'acqua. La fama di cosi mirabile ritrovamento attrasse in breve turbe di curiosi dal quartiere vicino, di maniera che l'esumazione di Crepereia Tryphaena fu compiuta con onori oltre ogni dire solenni, e ne rimarrà lunghi anni la memoria nel rione Prati
Il quarto di statere d'oro è stato trovato su una collinetta, parzialmente spianata, nel corso deli secoli, in un punto non distante da un palazzetto antico e dal rudere di un'abitazione. L'area, anche vista dall'alto, reca evidenti i segni di antiche lavorazioni e sagomature.
I contadini giungevano dalle pianure dell'Est, con animali, sementi, cavalli, carri. Le due popolazioni non si integrarono mai, nel Nord Europa. Ma probabilmente si combatterono incessantemente. Non furono mai celebrati matrimoni misti, come dimostrano le prove del Dna. La transizione tra caccia e agricoltura non fu, in alcune aree, un passaggio incruento. Ma contrappose mondi diversi che volevano reciprocamente distruggersi