Con la ricerca incessante di verità che caratterizzò la pittura italiana specie a partire dal Quattrocento, gli artisti furono sempre più costretti a ricorrere ai modelli per dipingere le figure umane non solo plausibili, ma efficacemente vere. Se risultava facile trovare uomini che si prestassero a posare per quadri mitologici, nei quali la nudità era esibita – in molti casi erano gli stessi allievi o lavoranti di bottega a farlo per il maestro -, assai più complesso era il confronto pittorico con il corpo femminile nudo, ancora strettamente conchiuso dal vincolo della pudicizia, al punto che le stesse mogli, nonostante l’intimità matrimoniale, sottraevano alla vista del compagno la propria nudità. Allora....
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La guerra al tipico piatto bresciano è stata vinta dall'Europa e dall'adeguamento alle norme continentali, imposte anche a livello di caccia. Via passeri o allodole, proibita anche l'importazione. La passione di Angelo Inganni per quella pietanza che "faceva festa"
Gabrielle de Rasty, l’amante-modella bruna che avrebbe mostrato se stessa senzaf in nel profondo della propria carne, durante le operazioni di toilette, e che si sarebbe fatta cosi ritrarre, da Boldini, in un movimento di massima spudoratezza, appare anche in altri dipinti all'apparenza più castigati, ma densi di sensualità.
Certo, quel funerale risulta determinante per la formazione di Lucian. Il pesante trucco utilizzato per dissimulare i segni della morte dal volto del defunto, quasi “una parodia del ritratto pittorico”, colpisce con forza la sua immaginazione. Freud comincia a distorcere, ad aggredire la figura umana: l’indagine psicologica si sostituisce alla pura descrizione dei personaggi, rappresentati nel loro decadimento fisico
Dalla pittrice e conduttrice televisiva, Lisa della Noce, all'americano Vincent Castglia che ottiene effetti sorprendenti nell'ambito della pittura figurativa. L'articolo e i filmati. Naturalmente tutto inizia con un prelievo o, per Vincent, con un salasso
Marco Ricci (1676-1730), vedutista e paesaggista, è giustamente ritenuto un estroso innovatore dell'arte veneta, precursore di Canaletto - che ne interiorizzò la poetica con soluzioni inizialmente analoghe - e di Francesco Guardi, che giunse persino a ricalcarne le immagini. Ma la storia insegna che sovente la genialità ha il retrogusto amaro della sregolatezza. Le fonti offrono un quadro piuttosto fosco del carattere , come attesta il ricordo di Temanza: "In sul bollor degli anni suoi era uomo rissoso e dato alla cattiva vita, nè si vergognava di frammischiarsi nella taverna alla vile plebaglia". E la sua carriera fu certamente segnata dall'irascibilità
Quando i grandi pittori raccontano la moda. Nel ’400 tramonta il Gotico fiorito, contrassegnato da abiti di lussureggiante ricchezza ornamentale, e si afferma la tendenza a vestire all’insegna di un’armoniosa sobrietà. La parola d’ordine è: bando a ciò che contrasta con la forma naturale. Piero della Francesca è il cronista-testimone di questo snodo cruciale della storia del costume
Chissà quante volte si è fantasticato di frugare in soffitta e ritrovarsi fra le mani il dipinto di un grande maestro. E se il quadro appeso nel salotto buono di famiglia fosse un’opera autentica di un pittore del Cinquecento come Alessandro Bonvicino, detto il Moretto? A giudicare dal numero di dipinti ascrivibili al noto pittore, la cui collocazione risulta attualmente ignota, possiamo se non altro continuare a cercare (e a sperare...)
La lettura e l'analisi di tutte le lettere che Vincent inviò al fratello Theo Van Gogh consentono di conoscere l'esistenza di quadri e disegni del grande maestro che sono andati perduti. Non solo per cataclismi, come la guerra, ma per la superficialità con la quale le opere di Van Gogh furono valutate dai contemporanei, incapaci di comprendere la grandezza del pittore. Ma i dipinti furono gettati? Tutti, è impossibile. Così è lecito supporre che qualche inedito possa tornare alla luce. La ricostruzione dei materiali perduti