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Posts published in “Figure nascoste nei quadri”

Il toro eccitato, la vedova astinente e il mastino. Figure nascoste emergono anche da Giuditta e Oloferne del Caravaggio

L'individuazione di nuovi materiali iconici, portati alla luce dal nostro gruppo di ricerca, consente di affermare che Caravaggio concepì la scena come atto finale dell'uccisione di un toro, al termine di un rituale di morte, paragonabile a una tauromachia. Il toro è il possente Oloferne che, a causa del desiderio sessuale imperioso e della violenza che caratterizza i capi degli eserciti invasori, finisce per essere preda della sua stessa preda, Giuditta, che qui è concepita da Caravaggio come un matador, che finisce la bestia con la spada, recidendole la testa.

Il pittore-passerotto e i pidocchi di Omero. Come leggere il misterioso quadro trovato dagli Uffizi

Chi cerca, non trova. Chi non cerca, trova. Avete mai pensato che la realtà può essere anche questa? Se non avete cercato questo dipinto splendido, troverete certamente, in esso, un autentico tesoro. Apritene il coperchio ed immergetevi nelle divertenti e profonde immagini dell'opera

Caravaggio, nuovo autoritratto e uomo-nuvola emergono dal Martirio di San Matteo

Caravaggio costruiva i dipinti, basandosi su un assetto geometrico e su un avanzatissimo sistema ottico di figure ambigue, in grado di creare continui sommovimenti nella percezione. Un sistema che egli - evidentemente - sviluppa nella Milano arcimboldesca degli anni della formazione e che si pone al di là dell'ottica in sé e del piano tecnico. L'approccio di Caravaggio è filosofico. Ed è strettamente collegato alle dottrine ermetiche. Ciò che percepiamo è parte di una verità più ampia. Ciò che percepiamo può essere, al contempo, vero e illusorio. L'ombra illumina la luce. La luce adombra l'ombra

Chi bussa alla finestra di Caravaggio? Cristoforo con il Bambino in spalla emergono dal buio, seguendo l’Angelo

E' un San Cristoforo con il Bambino e con i bambini. La nuova acquisizione è avvenuta a livello di Stile arte, nella prosecuzione di una ricerca sui materiali contestuali, in Caravaggio. Caravaggio non è solo testo. E' - direi - soprattutto contesto. Il testo non funziona, da solo. E' necessaria l'azione di un basso continuo, che lui, Caravaggio, prevede. E necessaria l'azione di note con un timbro acuto, che lui prevede, ma che una visione frontale e monodica ci sottrae. Ascoltare Caravaggio prestando attenzione soltanto al motivo melodico è come ascoltare Mozart eseguito a una pianola. Bellissimo, ma limitato e limitante

La Ragazza di Vermeer chi sta guardando? La risposta nell’immagine riflessa dall’orecchino

Una perla di vetro ha il potere di riflettere, deformata, l'immagine dell'ambiente in cui è inserita. Un oggetto riflettente consegna sempre l'immagine dell'ambiente in cui è inserito o delle figure che intercetta. L'immagine in deformazione sferica, che parte dai fiamminghi e diventa assoluta letteratura in Correggio e Caravaggio, torna in Vermeer. L'orecchino contiene quell'immagine. Una donna o lo stesso autoritratto del pittore, nell'istante dello sguardo incrociato?

Nuovi segreti dalla storia d'amore tra Manet e la cognata-collega Berthe Morisot. La vicenda e le novità

Nuovi elementi fondamentali emergono da uno studio di Bernardelli Curuz al quale Stile arte ha chiesto di produrre un saggio - tutto basato sulla rilettura di tutti i documenti e dei dipinti - che potesse offrire, in ogni dettaglio, la vicenda sentimentale che unì il pittore Edouard Manet alla giovane collega Berthe Morisot. L'autore si è mosso azzerando ogni pregiudizio ed ogni verità storica convenzionale, ripartendo da zero e mettendo in linea date, ore e moventi, come può essere costruita un'inchiesta. Un'inchiesta rispettosa dei protagonisti e senza condanne, che promuove la ricerca - totalmente inedita, nelle modalità - di un quadro che sta al di là di ogni facile insinuazione. Cosa accadde tra Berthe Morisot ed Edouard Monet? Ecco un racconto-verità, dolce e struggente, da leggere in queste ore estive, come si potrebbe leggere un racconto d'amore

Inediti – Caravaggio erotico. Donne, donne, verità e segreti erotici nei dipinti. Le novità

In quest'intervista Maurizio Bernardelli Curuz, specialista del Caravaggio, mette in luce le nuove acquisizioni compiute dal proprio gruppo di ricerca nell'ambito delle criptofigure erotiche in Caravaggio, individuandone una funzione espressiva e il ruolo semantico. Evidenzia la forte connotazione eterosessuale del materiale recuperato.Indica poi, una linea di continuità tra la massima presenza di figure erotiche ambigue nei dipinti e le opere che furono collezionate dal Marchese Vincenzo Giustiniani

La scoperta – Amore. Lei e un uomo, riflesso nella perla di Vermeer. Un messaggio: “Ripartire dalla gioia”

Le figure sono state isolate nelle scorse ore da Maurizio Bernardelli Curuz, studioso del Caravaggio, che lavora da anni alle immagini cangianti presenti a livello di preparazione dei dipinti di Michelangelo Merisi. L'individuazione della figura maschile riflessa sottolinea, con evidenza,  il substrato amoroso del dipinto. E sembra una conferma alla fondatezza dell'ipotesi romanzesca del libro La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier.

Inedito. Un autoritratto sardonico e impudico di Caravaggio ne La Flagellazione di Cristo. E altre figure sataniche

Uno straordinario autoritratto,- con abito da monaco e cosce nude? - emerge dall'isolamento dei diversi brani figurativi nella Flagellazione del Caravaggio (Napoli) compiuta da Maurizio Bernardelli Curuz. Lo studioso, secondo i "piani costruttivi" previsti dall'autore in ogni dipinto, ha isolato la figura, attenuando la luminosità delle figure principali  circostanti e lasciando intatta la figura sardonica e impudica che esce alle spalle di Cristo. "L'immagine, che non ho ritoccato in alcun modo e che non ho sottoposto ad alcuna manipolazione esce grazie all'attenuazione dell'eccesso di luce con il quale Caravaggio inganna la retina dello spettatore. - dice Maurizio Bernardelli Curuz - il candore della fascia e del Corpo di Cristo induce un effetto automatico di contrazione del diaframma. La presenza di parti molto illuminate, non permette agevolmente la visione delle zone in ombra. Una scelta reiterata pittore, che, grazie a questa profonda conoscenza degli automatismi ottici dell'osservatore, riempiva di figure e simboli di ombre, come risulta nelle immagini che osserveremo"

Inedito. Un animale che diventa angelo. Il significato della figura in San Matteo e l'Angelo del Caravaggio

Il bordo estremo del panneggio che si protende verso l'anziano Matteo, intento,con difficoltà a stendere la propria diretta testimonianza, è incisivamente trasformato da Caravaggio in una figura composita. Vista da lontano essa appare come un animale che s'avventa contro il santo, con rabbia. Il motivo del comportamento aggressivo è provocato dalla lentezza con la quale, l'anziano apostolo, stende la Buona Novella. Matteo è come un alunno che non sa scrivere, forse vorrebbe sottrarsi al compito, ma viene obbligato da un grido a starsene sul banco - in una posizione di instabile di sofferenza - mentre l'Angelo enumera, sulla mano la concatenazione degli eventi che il pigro e riottoso allievo deve scrivere. Una sorta di dettato scolastico