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Posts published in “I bambini nell’arte”

Così misero in Croce Gesù Bambino. Iconografia e iconologia del Bambino

Poichè le Natività non dischiudevano il dramma della Passione e la Gloria della Resurrezione, si procedette sostituendo la figura di Gesù adulto, nei pressi della Croce o proprio sulla Croce, con l'immagine di Cristo bambino. Un bambino di tre o quattro anni, addormentato sul legno della condanna capitale o già collocato sullo strumento di tortura e di morte

I vizi capitali della coppia. I quattro dipinti di Bellini sul mobile nuziale. Malinconia, vanità, rabbia

I nodi simbolici delle opere di Giambellino realizzate per il restelo matrimoniale dell’allievo Vincenzo Catena. Nel mobiletto “da bagno” gli avvertimenti giornalieri all’uomo e alla donna sugli infortuni della virtù e un monito sull’inevitabile concatenazione dei peccati capitali

Giovanni Dupré – Così un parassita della vite scolpì il dolore del Bacchino malato

Il Bacchino appare sofferente ed emaciato nel corpo magro e nell’espressione dolente, quasi in preghiera dello splendido viso, parzialmente coperto dai capelli inanellati trattenuti da una coroncina di pampini. La crittogama parassita che colpisce anche la vite, sembra aver colpito anche lui in una condivisione totalizzante che unisce la divinità alla natura e di conseguenza all’uomo, all’uomo che soffre.

L’ironico-malinconico mercato degli amorini di Canova. Che dolore staccarsi dai figli e dagli amati

Antonio Canova dipinse una scena singolare: gli eroti venduti in piazza, cresciuti, amati, e lasciati volare via dalle nutrici. Una metafora del sentimento, tra possesso e altruismo, tra felicità e dolore.

Burton Barber, il massimo pittore di bambini con cagnolini e gattini. Le opere, il video

Charles Burton Barber (Great Yarmouth, 1845 – Londra, 1894) , pittore inglese, è stato forse il maggior cantore di infanzia e d'animali, d'ogni tempo. La sua specializzaszione, nel Novecento, fu considerata tradizionalista, sentimentale, conservatrice e aperte alla categoria del grazioso, così lontana dalle virulente, politiche espressioni novecentesche. Per quanto questi lavori possano non piacere ai superstiti del 1968 e a chi ha un cuore vetero-comunista o cinico, essi sono reale specchio del sentimento fiabesco che unisce i bambini e gli animali. Nessuna esagerazione, quindi, da parte del pittore inglese. Perchè a chi abbia avuto figli e, al tempo stesso, abbia aperto la porta a cani e gatti, queste splendide sequenze sono ampiamente note

Dolce, sublime Amore che scegli la Fedeltà. Un cane si accuccia al tuo piede

Un fanciullo, personificazione di Amore, appare seduto su un tronco ideale mentre rivolge lo sguardo, velato di lacrime trattenute, verso la Fedeltà, rappresentata da un cane esanime posto ai suoi piedi. Un capolavoro di Pietro Freccia, scultore di grande sensibilità, morto a trentadue anni, nel 1856, a causa della caduta da un ponteggio. Il tema è sviluppato con una sensibilità estrema, volta a trasferire nello spettatore il conflitto da sentimenti eterni e trascinamenti inconsapevoli disposti da Eros stesso
[caption id="attachment_12503" align="aligncenter" width="1213"]P.FRECCIA, Amore e Fedeltà, 1840, marmo, Firenze, Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti P.FRECCIA, Amore e Fedeltà, 1840, marmo, Firenze, Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti[/caption]

"I due cugini" di Tranquillo Cremona, la sfocatura sentimentale degli Scapigliati

Camillo Boito paragona la tecnica alle vedute della lanterna magica, quando non ancora si è trovato il giusto fuoco della lente: l’immagine già si distingue, ma è immersa in un vapore quasi aeriforme. Tutta la critica più progressista si trova d’accordo nell’apprezzare il quadro, nonostante rimproveri all’artista audaci scelte formali, individua proprio in quest’opera il punto di massimo equilibrio della sua sperimentazione linguistica.

Albrecht Dürer – Maestro a tredici anni. Quotazioni: quanto valgono le sue incisioni

Sostenuto dal padre e dotato, come Raffaello, di un innato talento naturale, Albrecht è un vero prodigio, anche per quei tempi, in cui le carriere erano accelerate dalla necessità di combattere contro la tirannia del tempo