La vita dissoluta del figliol prodigo, nella pittura tra Cinquecento e Seicento, è un immaginoso prologo di peccati rispetto all’episodio evangelico nel quale viene rappresentata la grazia effusa del perdono paterno. L’episodio, che è ben noto, ha per protagonisti un anziano e i due figli: uno virtuoso, che contribuisce alla conservazione e alla crescita della proprietà familiare, l’altro dissipatore - prodigo, appunto - che, lontano da casa, sperpera il denaro fino a cadere in rovina. Quando quest’ultimo, senza più risorse, è costretto a tornare al villaggio natio, è accolto dal padre con immensa felicità, che suscita stupore e dolore nel figlio morigerato.
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Strumento ottocentesco, legato al Romanticismo, il pianoforte entra in pittura con la figura femminile. Rappresenta un angolo di casa, il più dolce, sentimentale, la cui fiamma sonora è affidata ad eleganti vestali. E del resto lo studio di questo strumento era di routine per tutte le ragazze di buona famiglia. Nello stesso periodo, in pittura, appare il segmento del presente, della vita quotidiana, della cronaca minuta, del lessico familiare che sentiamo sussurrato tra le note di Chopin o di Beethoven
Per il 20 ° anniversario dell'inserimento della città fortificata di Carcassonne nel patrimonio mondiale dell'Unesco (1998-2018) Varini ha preparato gigantesche installazioni, cerchi cerchi concentrici di colore giallo che adornano questo splendido complesso medievale, per tutta l'estate. Linee concentriche che si allineano soltanto da un punto di vista, mentre appaiono come graffi disordinati da ogni altro punto. Quando il punto di anamorfosi è colto dallo spettatore esse appaiono come immagini che rinviano alla musica e comunque al suono e alla vibrazione. Le linee curve gialle sono realizzate in strisce di alluminio dipinto. Le strisce sono state incollate ai muri e alle mura, nel corso di un intervento durato un mese, svolto da un gruppo di lavoro composto da otto artisti Felice Varini ha già operato, a livello di mega-installazioni - su tre castelli a Bellinzona, sulla terrazza del Grand Palais di Parigi e nell'Orangerie di Versailles. "Volevo un giallo brillante e brillante che rimanga giallo intenso e chiaro, quasi elettrico", spiega
In un periodo non precisato, compreso tra il terzo e il quarto decennio del Trecento, Stefano fiorentino, uno dei migliori allievi di Giotto (darà il nome del maestro a suo figlio, lui pure pittore di vaglia, e noto con l’appellativo di Giottino), lascia la Toscana per raggiungere Milano, chiamato da Matteo Visconti, che gli affida numerose ed importanti commissioni. Tornerà a Firenze per problemi di salute (“essendosi per la mutazione dell’aria ammalato”, scrive Vasari), e qui morirà, sembra nel 1350
Il flebile suono del futuro ‑ che scivola su quella mano in parte all’orecchio ‑ nel silenzio all’apparenza immoto della stanza, richiama l’attenzione dello spettatore. I teleri che coprivano le pareti della sala dell’albergo della scuola (oggi conservate in una ricostruzione parziale alle Gallerie dell’Accademia), precipitavano in direzione della tela del sogno, che inequivocabilmente funge da intenso elemento di collegamento tra la storia reale dei viaggi di Orsola e la seconda sezione dedicata al dramma, al martirio e al funerale. Il telaio pressoché quadrato dell’opera, forse così concepito perché già “scatola del sogno”, è frutto di un’attenta geometria che scandisce tutti gli spazi della scena
I suoi liuti ribaltati, la musica finita, l'armonia che finisce. Il precisissimo ed efficace Evaristo Baschenis fu un grande maestro dell'arte del silenzio. Gratis quotazioni di Evaristo Baschenis, opere, prezzi, costi, valore, aste, stime, valutazioni, risultati d’asta gratis
La Scapigliatura intendeva proporre un linguaggio pittorico innovativo, lontano da ormai stereotipati modelli accademici, attento a temi sensibili nei confronti dei cambiamenti sociali e culturali dell’epoca, espresso attraverso una stesura vaporosa, fatta di pennellate morbide e vibranti alla luce diretta, per certi versi parallelo all'Impressionismo francese