Inserita nel gruppo delle isole Borrome, sul lago Maggiore, perchè di proprietà delle nobili famiglie alle quali appartenevano san Carlo e il cardinale Federico, l'Isola Bella si trova nel golfo dedicato all'insigne famiglia che ancora ne ha la proprietà, a circa 400 metri al largo di Stresa. Misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è in gran parte occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord-occidentale dell'isolotto.
I Borromeo, il cui cognome originario era Vitaliani e provenivano dall'omonima località nel Padovano, ricevettero questa zona in feudo dai Visconti. Vitaliano I Borromeo fu il primo a concepire il progetto di un incredibile palazzo sull'isola Bella. Ma esso venne realizzato in seguito, soprattutto dal 1632: in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un grandioso palazzo dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli, al quale si deve anche la progettazione dell'impianto di base dei giardini. Di fatto , ogni generazione completò o consolidò lo splendido gioiello architettonico.
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Per un attimo, nelle riprese aeree, osserveremo, sotto la rocca, un lungo imbocco che porta a ripari antichi, forse utilizzati soprattutto con fine di culto dei morti. La presenza dell'uomo sul Lago di Garda risale alla Preistoria, più precisamente al Tardo Neolitico (circa 4000 a.C.): sotto la Rocca, infatti, sono stati ritrovati resti di un villaggio del Mesolitico. I gardesani chiamano rocca tutto l'intero sperone roccioso, molto evidente da ogni parte, ritenendo che il nome sia originato dalla presenza della roccia, ma in realtà il toponimo è legato all'antica presenza di un apparato difensivo militare, la rocca, appunto.
Quando le popolazioni italiche, in seguito alle scorrerie, si concentrarono sulle dorsali collinari, sopra le piane, furono poste le basi per il grande sviluppo dell'architettura romanica, tra sobrio spontaneismo ed edifici pubblici assegnati, per la progettazione, a straordinari capomastri. Nacque così una suggestiva teoria di castelli-recetto, di borghi fortificati e le antiche città si svilupparono. La palma della bellezza di questo museo diffuso d'architettura e di antropologia, che qui poggia le basi su una matrice etrusca, spetta senza dubbi alla Toscana. Nel video girato con il drone vedremo diverse tipologie di nuclei urbani, osservati dall'alto, e la splendida città di Siena
Nell’area adiacente il sito archeologico di Roca Vecchia che sorge e si estende su un promontorio con la torre cinquecentesca. Si tratta di uno tra gli insediamenti archeologici più importanti del bacino del Mediterraneo soprattutto per quanto riguarda l’età del Bronzo della quale ne rappresenta una straordinaria testimonianza storico religiosa. Il Castello fu eretto nel XIV secolo e posizionato a strapiombo sul mare Adriatico. Le grotte scavate nelle scogliere calcaree di Roca Vecchia sono state utilizzate da monaci basiliani che, in passato, vivevano come eremiti in questi luoghi
Il giardino va per di più considerato nello straordinario contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche come Villa Adriana, sia un territorio ricco di forre , caverne e cascate, simbolo di una guerra millenaria tra pietra e acque. Le imponenti costruzioni e le terrazze sopra terrazze fanno pensare ai Giardini pensili di Babilonia, una delle meraviglie del mondo antico, mentre l’adduzione delle acque, con un acquedotto e un traforo sotto la città, rievoca la sapienza ingegneresca dei romani. Il cardinale Ippolito II d’Este, dopo le delusioni per la mancata elezione pontificia, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Governatore di Tivoli dal 1550, carezzò subito l’idea di realizzare un giardino nel pendio dirupato della “Valle gaudente”, ma soltanto dopo il 1560 si chiarì il programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Il Canal Grande (per i veneziani anche Canalazzo) è il principale canale di Venezia. Lungo circa 3800 metri (larghezza dai 30 ai 70 m, profondità media 5 m), divide in due parti il centro storico tracciando una "S" rovesciata che va dall'innesto del Ponte della Libertà al Bacino di San Marco.
È affiancato per tutta la lunghezza da magnifici edifici, in gran parte dei secoli tra il XII e il XVIII, che manifestano il benessere e l'arte creati dalla Repubblica di Venezia, rendendolo uno dei simboli della città. Ogni anno i veneziani vi rivivono tradizioni secolari della Serenissima come la Regata Storica
La presenza di un corso d'acqua e di una cascata favorì la progettazione della Reggia di caserta, che è perfettamente integrata e offerta alla piana da questa meraviglia idraulica che ha il fine di mantenere costante il livello dell'acqua, evitandone l'accelerazione anche in casi di piena. Il video girato con drone ci permette di cogliere perfettamente l'assetto urbanistico del palazzo, nella sua collocazione nel territorio. Dono degli dei lanciato verso la piana da acque prospere
Il mare erose le rocce che stavano accanto e risparmiò, temporaneamente, questi straordinari pinnacoli che risultarono più coriacei. Li vedremo tra un attimo, mentre il drone si alza lievissimo, assumendo il punto di vista di Zeus. Dalla costa, ma sulla linea del mare, l'occhio dell'imperatore Augusto si compiaceva, dai giardini della propria villa, di queste mastodontiche sculture naturali. Siamo a sud-est dell'isola di Capri. Quelli che vediamo sono i faraglioni, cioè scogli rocciosi a picco che emergono dai flutti nei pressi della costa. Il termine non è specifico per i giganti di Capri, ma viene utilizzato, per analoghe formazioni, presenti, in forme più o meno diverse, nei mari del mondo.
Il primo, che si presenta unito all'isola è il Faraglione di Terra o Saetta ed è alto 109 metri. Il secondo, proteso nel mare, è quello di Mezzo o Stella che svetta nel cielo per 81 metri e che presenta una cavità, una galleria naturale lunga 60 metri. Mentre il terzo, più avanzato, è il Faraglione di Fuori o Scopolo. Quest'ultimo - alto 104 metri - è molto noto poiché è l'unico habitat della meravigliosa lucertola azzurra