Realizzata dallo studio di architettura Architalab di Roma e testata da Rosella Frittelli, in rappresentanza dell’UICI, la tavola tattile di 66x66 cm rappresenta il dipinto Giuditta e Oloferne tramite una restituzione tridimensionale ottenuta a partire da una foto. Il quadro tattile restituisce, attraverso le diverse profondità presenti, informazioni iconografiche precise dei diversi elementi e personaggi che animano la composizione.
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“Idee di pietra. Giuseppe Penone a Caracalla” – dal 7 giugno al 30 ottobre 2022 – è un intervento promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, prodotto da Electa e curato da Francesco Stocchi.
L’artista ha scelto di inserire le quattro le opere nel percorso di visita delle Terme di Caracalla, collocandole nell’antica natatio, dove abbracceranno il visitatore mentre la attraversa
Il progetto di ricerca promosso dalla Soprintendenza e condotto da archeologi, diagnosti e restauratori dell’associazione CULTRA AC è volto alla conoscenza del sito nella sua articolazione topografica e nelle sue tipologie tombali, allo scavo e alla documentazione degli ipogei, allo studio dei corredi, alla messa a punto di strategie di conservazione e di valorizzazione del sito
La necropoli fu in uso dalla seconda metà del IV fino alla metà del II secolo a. C. Tra le più note la Tomba Grande, così chiamata per le sue ampie proporzioni e celebre per le eccezionali tre porte di accesso; con un tetto esternamente scolpito a tegole sul vano di sottofacciata, la tomba Orioli, del tipo a semidado con vano di sottofacciata, databile tra la metà del III secolo a. C. e la metà del II secolo a. C. o la tomba dei Tetnie, una famiglia nota a Vulci
Al tempo dell’occupazione antica, l’insediamento si trovava all’asciutto, in mezzo ad una vasta pianura costiera di estensione maggiore di quella attuale e la posizione doveva essere strettamente legata allo sfruttamento delle varie risorse offerte dal sistema lacustre
Sembra trattarsi di un frammento appartenente a un sarcofago che conserva il volto di un soldato con elmo di tipo attico, munito di paragnatidi cioè della protezione per le guance
Il Profeta Isaia (250x155 cm), databile al 1511-1512, venne commissionato dal protonotaro apostolico lussemburghese Johan Goritz al pittore urbinate, che era giunto a Roma da tre-quattro anni e che godeva dell'eco del successo delle opere nelle stanze vaticane della Segnatura. Come ricorda Vasari nelle Vite, l'opera dovette essere poco dopo il termine degli affreschi di Michelangelo Buonarroti alla volta della Cappella Sistina. Evidente è la citazione del grande fiorentino
A chi ci porta questo bollo. Le ipotesi sull'officina e sul suo proprietario. Un interessante viaggio del tempo, consentita dal succedersi di poche lettere
Il 19 maggio 1916 è la data dell’eccezionale ritrovamento del gruppo scultoreo in terracotta che coronava la sommità del tempio di Portonaccio nella famosa città etrusca di Veio (oggi in buona parte coincidente con il territorio del Comune di Roma in prossimità di Isola Farnese). La scoperta destò grande attenzione di pubblico
La basilica, dall'origine antichissima, si trova in piazza Venezia. A partire dal periodo rinascimentale divenne punto di riferimento della comunità veneziana che risiedeva a Roma